Messa di ringraziamento CRE

11 luglio 2018 

All'opera! È il titolo di questo CRE. All’opera! è l'imperativo che si pronuncia all'inizio di un lavoro. All'opera! è ciò che ha fatto Dio mettendosi al lavoro per creare il cielo, la terra e ogni essere vivente per consegnarlo nelle mani dell'uomo, perché l'uomo stesso diventasse erede e custode di ciò che Dio non aveva creato per sé, ma per l'uomo. All'opera! è ciò che ha fatto l'uomo quando ha compreso che grazie alle doti e alle capacità che Dio gli ha donato si è messo al lavoro per continuare l'opera di Dio attraverso il suo ingegno, attraverso i suoi studi, attraverso quelle qualità che non per volontà sua, ma per un misterioso disegno di Dio, si è trovato tra le mani. All'opera! è il comando della mamma e del papà rivolto ai propri figli quando devono riordinare le proprie cose, quando sono chiamati a dare una mano per qualche faccenda domestica, quando devono darsi una mossa perché si sono assopiti nella pigrizia. Quest'ultima è la cosa più frequente e la più mostruosa: in questo mondo così super tecnologico, nel quale le nostre mani sono impegnate a toccare uno schermo e a pigiare virtualmente tasti touch e le nostre teste sempre più ricurve su un maledetto schermo, abbiamo perso la bellezza della creatività e la manualità che sta rinchiusa nelle nostre mani. Abbiamo perso la bellezza di lasciarci stupire da ciò che possiamo osservare, guardare, ammirare; abbiamo perso la gioia di lasciarci meravigliare dal creato che ci sta intorno, dalle piante che si muovono al vento e che con esso creano suoni e melodie favolose; abbiamo perso la meraviglia di guardare un campo fiorito e di ascoltare il cinguettio degli uccellini che vagano da un ramo all'altro o di pensare al lavoro instancabile delle api per produrre cera e miele, come ci è stato raccontato e mostrato in uno dei laboratori per i più grandi. Sempre curvi su quei maledetti aggeggi che maledettamente abbiamo consegnato nelle mani dei ragazzi, noi adulti ci rendiamo complici dell'incapacità di oggi di essere e diventare persone creative. I nostri ragazzi, in questo mondo virtuale, anche nelle cose più semplici, sono diventati incapaci di manualità, di inventiva, di creatività. Quanto è stato faticoso per loro modellare un piccolo vaso di argilla! Quanto non è stato semplice lavorare manualmente anche grazie ai laboratori pensati e ideati dalle mamme, che ringraziamo. Questo ci deve far pensare che nel mondo moderno di oggi ci sono sicuramente molti vantaggi, molte agevolazioni, molte comodità, ma quando l'uomo avrà perso la manualità e l'ingegno creativo che cosa ne sarà di questo mondo che Dio ha consegnato nelle nostre mani, se queste nostre mani non sapranno più creare, ma solo digitare? Penso inoltre che in questo mondo abbiamo perso la gioia dello scambiare opinioni, pareri, pensieri buoni. Spesso scambiamo battute sciocche, discorsi banali e volgari che serpeggiano tanto tra i nostri ragazzi stimolati certamente da una crescita ormonale. Eppure quando si tratta di mettersi in cerchio per riflettere, pensare al futuro, ma anche al presente, progettare insieme qualcosa, come il CRE, una ripresa educativa, un discorso che ci edifichi, un momento di festa e di intrattenimento per organizzarlo al meglio, iniziano a sentirsi e a vedersi i primi cedimenti strutturali della nostra personalità e della personalità dei nostri adolescenti e giovani. Quanta fatica a mettersi al lavoro, a valutare i pro e i contro delle diverse circostanze di gioco o di vita, quanta fatica nello scambiare parole che aiutino a maturare e a crescere. L'aggeggio social, quello è sempre alla mano, le mani all'opera nella società un bel po' meno. Abbiamo perso la sfida di raccontare le cose belle e le cose brutte, perché non abbiamo mai nulla da dirci in faccia, ma solo ci mascheriamo dietro a chat e messaggini; abbiamo perso la bellezza di raccontare storie e avvenimenti, perché ci siamo lasciati sostituire dalla TV; abbiamo perso la voglia di raccontare quanto c'è nel nostro cuore, perché non sappiamo più cosa veramente ci sia nel nostro cuore. Eh sì, cari ragazzi, adolescenti, giovani e carissimi genitori! Qui bisogna rimettersi tutti all'opera, io per primo! Tutti abbiamo bisogno di darci una svegliata in campo umano, educativo, creativo, lavorativo, valoriale, cristiano per diventare capaci di continuare quella meravigliosa opera di Dio, qual è la creazione, che Lui stesso ha messo nelle nostre mani, spesso atrofizzate. E allora, miei cari, all'opera! E sarà tutto, ma proprio tutta la vita, una meravigliosa meraviglia che forse non ci eravamo accorti di avere tra le mani.