Stampa

X del tempo ordinario B

10 giugno 2018

La fama di Gesù inizia ad espandersi a macchia d’olio e tutti accorrono a lui, tanto che – sottolinea l’evangelista Marco – i suoi iniziano a pensare che sia fuori di sé tanto da voler andare a prenderlo, come si fa con un pazzo, mentre gli scribi, un po’ più malignamente, sostengono che sia posseduto dal demonio. Proviamo a pensare a questa scena: giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». Adesso cosa pensiamo noi di Gesù? Forse che sia pazzo come pensavano i suoi parenti? Che sia davvero posseduto da un demonio come sostenevano gli scribi? Io, a pensarci bene, di primo impatto non darei torto né agli uni, né agli altri se penso alla risposta di Gesù: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Ma come sempre non dobbiamo fermarci alla semplice provocazione di Gesù, perché la vera risposta ci deve sorprendere: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». Se noi siamo di quelli che compiono la volontà di Dio allora possiamo anche noi essere definiti madre e fratelli di Cristo. Sì, anche madre, perché Maria è madre perché ha generato il Verbo di Dio fatto carne nel suo grembo, noi invece possiamo generare la Parola di Dio quando essa prende forma nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Maria è colei che per prima ha fatto la volontà di Dio mettendosi a completa disposizione dell’Altissimo accogliendo il suo disegno chiamandola a diventare Madre del Salvatore, noi con la nostra disponibilità ad accogliere la chiamata di Dio ad essere discepoli del Cristo diventiamo capaci di compiere la sua volontà in ogni momento della nostra giornata. Maria è colei che è stata da Dio prescelta a diventare la Madre del Signore e in virtù di questo è stata preservata dal contagio della colpa originale che Eva con la sua disobbedienza ha trasmesso all’umanità, noi, malgrado la colpa originale che ci viene trasmessa, in virtù del nostro Battesimo, siamo liberati da quelle catene e possiamo così continuamente generare in noi il Cristo Salvatore rendendo attuale la sua Parola. Non è quindi fuori luogo il fatto che Gesù dica: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». Siamo anche fratelli suoi, perché generati dall’acqua e dallo Spirito e rigenerati nel Battesimo siamo divenuti figli nel Figlio. Altro che considerare pazzo Gesù Cristo! dovremmo sentirci onorati di questo privilegio. Ma accanto all’onore, non dobbiamo dimenticarci l’onere, ovvero il compito non sempre facile di essere veri discepoli, come quelli indicati da Gesù, che compiono la volontà di Dio ascoltando la sua Parola e mettendola in pratica. Non come hanno fatto i progenitori, che hanno dato ascolto al serpente dalla lingua biforcuta. Quante lingue biforcute esistono tra noi! E quante sono quelle a cui diamo, magari, speriamo di no, ascolto! Adamo ed Eva dando ascolto più alla bestia che a Dio, si sono ritrovati nudi in mezzo a un giardino. Una nudità, la loro, simbolo di un cuore spogliato di tutto, anche della dignità di uomo. Quando infatti la nostra vita segue più la linguaccia dell’antico tentatore, assecondando tutte le sue proposte, ci ritroviamo in mezzo al giardino della nostra vita spogliati di tutto e non possiamo far altro che nasconderci. Chi compie il male infatti si nasconde, non vuole essere visto perché sa di essere nell’errore. Chi compie il male si nasconde perché ha paura di essere sorpreso e punito. Chi compie il male lo fa di nascosto, perché sa bene di non essere apposto e la coscienza glielo dice chiaramente. Ma troppo spesso il serpente ci porta più a compiere la sua volontà che non quella di Dio. È astuta quella bestia, perché ci presenta il male come bene e sa che non sappiamo resistere alle sue lusinghe, mentre ci è più difficile compiere la volontà di Dio. La volontà di Dio richiede sforzo, impegno, costanza, ma sicuramente appaga. L’obbedienza al serpente non richiede grandi sforzi ed è piuttosto immediata. Allora non era matto Gesù quando diceva: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre», perché sapeva bene che non è da tutti compiere la volontà di Dio, mentre è più facile abbassarsi a compiere la volontà del Maligno. O forse possiamo dire chiaramente che il nostro Signore è pazzo: sì, d’amore! Egli è talmente pazzo d’amore per noi che vuole rivestirci del suo perdono, della sua grazia, della sua misericordia. È pazzo d’amore tanto da cercarci continuamente, malgrado la nostra disobbedienza a lui e l’obbedienza al tentatore. È pazzo d’amore, perché sempre e in ogni momento continua a chiedere: «Uomo, dove sei?». Continua a cercarci. E se lui ci cerca, lasciamoci trovare!