XVII del tempo ordinario A

26 luglio 2020

Che grande uomo Salomone! Il suo nome significa “Re di pace”, ma oltre ad essere uomo di pace è anche uomo saggio, intelligente e giusto. Egli non chiede a Dio per sé grandi doti amministrative e non chiede nemmeno di essere potente o di avere tutti i nemici sotto ai suoi piedi. Quando il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Sì, chi può essere in grado di governare se non Dio solo attraverso la nostra vita? Per saper guidare la propria vita e quella degli altri abbiamo bisogno della sapienza che viene da Dio; da soli non ce la facciamo. E per accogliere la sapienza che viene da Dio abbiamo necessità di un cuore che sia a immagine e somiglianza del cuore di Dio. Giustamente l’apostolo Paolo scrive: “Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo”. Tutto concorre al bene, tutti aneliamo al bene; ma perché tutti possano godere di ogni bene, occorre quanto mai urgentemente che tutti si lascino conquistare da Dio, dal Dio di ogni bene, che concede il bene a quanti lo desiderano. Siamo chiamati da Dio ad essere una significativa immagine del Figlio suo Gesù Cristo. Come non pensare al suo Cuore mentre chiediamo per noi un cuore docile, saggio e giusto? Solo se ci conformeremo al Cuore di Cristo anche il nostro cuore saprà accogliere da Dio tutto il bene, diventando a nostra volta datori di bene. Ma fino a quando il nostro cuore è chiuso in sé stesso, non sapremo mai chiedere ciò che veramente è necessario per il nostro bene e per il bene degli altri.

Cosa chiediamo a Dio? Quali sono le richieste che gli rivolgiamo? Potrà forse il Signore rispondere anche a noi come ha risposto a Salomone: «Poiché non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te»? Potrà il Signore essere soddisfatto di noi e del nostro cuore, perché abbiamo chiesto la grazia di essere conformati al Cuore del suo Figlio? Potrà il Signore guardare con benevolenza la nostra esistenza e concederci la sua grazia, perché siamo sapienti nel chiedere, retti nel giudicare, docili nel compiere la sua volontà?

È un grande mistero il nostro cuore: a volte albergano desideri buoni, grandi, di alto spessore, altre volte, invece, le cose più meschine. È un mistero il nostro cuore, perché spesso nemmeno noi sappiamo cosa ci sia nascosto; ma sicuramente può racchiudere un tesoro prezioso, una perla preziosa che lo rende tale e questa perla è il Signore stesso che, abitando in noi, ci dona quei beni di grande valore che sono la sapienza, la giustizia, la docilità, per discernere ciò che è buono e trattenerlo come tesoro prezioso e gettar via ciò che rende il nostro cuore avido, stolto e bramoso di potenza. Abbiamo davvero bisogno di conformare il nostro cuore al Cuore di Cristo perché la nostra vita sia simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci: quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via quelli cattivi. Ebbene sì, la nostra vita è come una rete gettata nel mare del mondo, ma è il nostro cuore ad essere paragonabile a quei pescatori che trattengono i pesci buoni e gettano via quelli cattivi. Così anche noi, se domanderemo la sapienza che viene da Dio, saremo capaci di scegliere il bene e rigettare il male che la nostra vita incontra, sempre e in ogni momento.

Ciò di cui il mondo ha bisogno è proprio quella capacità di conformarsi a Cristo; tutto il resto è fatto di beni materiali che ci portano gli uni contro gli altri, ad invidiarci, odiarci e farci del male. Solo la saggezza che il Signore ci dona può aiutare ciascuno di noi e tutti gli uomini di questa terra a vivere in pace, come il nome di Salomone ci ricorda; e di pace ne abbiamo bisogno tutti, perché se siamo in pace potremo vedere il mondo con gli occhi di Dio, giudicare gli altri con il Cuore di Cristo e servire la nostra società secondo l’azione dello Spirito. E, come buoni pescatori, terremo ciò che è buono e lo moltiplicheremo e getteremo via ciò che è male e che avvelena la nostra vita e quella di chi ci sta accanto.