VI di Pasqua A

Domenica del Matrimonio

21 maggio 2017

Messo a morte nella carne, Cristo vive nello spirito. Sì! Cristo è vivo, Cristo è il Risorto che vive attraverso lo Spirito nella Chiesa e vivendo nella Chiesa vive in ognuno di noi, nelle nostre famiglie e negli ambienti di vita quotidiana. Ma perché Egli viva in noi che siamo la sua Chiesa, occorre da parte nostra una disposizione interiore che permetta a Cristo di essere presente. Già lo è attraverso i Sacramenti che viviamo, perché in questi segni sacri Egli si rende vivo, ma ha bisogno di ciascuno di noi per continuare a rendersi presente. Penso in questa domenica in particolare alle famiglie e alle coppie di sposi. Come Cristo è vivo in esse? La risposta potrebbe sembrare complicata, ma non è certamente semplice. Egli stesso ci da una risposta: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Accogliere Cristo nelle nostre case, nelle nostre famiglie, significa vivere in esse l’amore che Egli ci ha comandato di vivere. Non dobbiamo dimenticare come queste parole Gesù le ha pronunciate proprio nel contesto dell’Ultima cena, quando dopo essersi alzato da tavola, passò in rassegna uno ad uno i suoi apostoli lavando loro i piedi e comandando ai suoi di fare ciò che lui aveva appena compiuto. Quel gesto infatti stava ad anticipare il sacrificio totale della sua vita sulla croce, ma nello stesso momento riassumeva il suo vangelo: «Come il Padre ha amato me, così anche io ho amato voi. Rimane nel mio amore». E ancora: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». Ecco ciò che deve avvenire tra un uomo e una donna che nel Matrimonio hanno giurato di amarsi per tutta la vita. Ecco cosa deve avvenire nelle nostre famiglie. Quante volte il marito lava i piedi alla moglie? Quante volte la moglie si china a lavare i piedi al marito? No, non sto parlando di pedicure, sto parlando di quell’amore che ti porta a compiere quei semplici gesti quotidiani che trasmettono amore. L’amore che Cristo ha per la Chiesa, per l’umanità, per noi, diventano quanto mai rappresentativi in una coppia. Non basta dire di amarsi, perché l’amore esige gesti come quelli di Cristo: morire a se stessi per donarsi all’altro. Spesse volte però in questo mondo così ammalato si sentono notizie sconcertanti e a volte proprio in virtù di questo amore. Per amore – dicono – un uomo è addirittura capace di uccidere la propria moglie, o viceversa. Ma quale amore? Quello è possesso, gelosia che porta a vedere solo se stessi. L’amore non trattiene, l’amore dona. L’amore ci porta a vivere il perdono reciproco, anche quando non si è sempre d’accordo, anche quando non si è concordi su una stessa idea. Non voglio assolutamente aver la pretesa di insegnare a un uomo e a una donna come amarsi. Voglio solo farmi eco della Parola del Signore che ci invita a vivere amandoci gli uni gli altri come lui ci ha amato. Quante liti, quante beghe nella vita matrimoniale, a volte anche a causa dei figli. Chi tira da una parte, ch molla dall’altra. Eppure il matrimonio tra un uomo e una donna è sacro, perché nel mezzo c’è Dio al quale i coniugi si sono affidati. Un Dio che non fa da arbitro per dare ragione o torno a una delle due parti come avviene troppo spesso oggi nei tribunali, ma un Dio da invocare ogni giorno perché mandando il suo Spirito, come Gesù ci ha detto nel Vangelo e come avveniva nelle prime comunità cristiane, possa aiutare i coniugi a regolare la propria vita matrimoniale sul Vangelo e a compiere le scelte giuste, perché l’uomo e la donna si completano a vicenda e non devono mai essere in antagonismo tra loro, come accade sovente, al di là delle stramberie matrimoniali che il mondo di oggi ci fa passare come lecite e normali, ma che non lo sono. È nell’uomo e nella donna che si uniscono per amore che il Signore dimora con il suo respiro, che è appunto lo Spirito, per dare vita a nuove creature e in esse poter riversare quell’amore che Egli ci ha insegnato proprio attraverso il suo Vangelo. È attraverso lo Spirito dell’amore che ogni coppia oltre ogni temporale sa vedere un arcobaleno nuovo, perché sa che con loro c’è Dio. Così Gesù ci ha detto: «Non vi lascerò orfani: verrò da voi». E Pietro gli fa eco con le sue parole: “Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”. E qual è questa speranza se non quella di un amore che è, sì impegnativo da vivere, ma quanto mai bello. Non possiamo negare che i problemi si fanno sentire e chi vive da molti anni la vita matrimoniale lo sa bene, ma è quanto mai affascinante amarsi e perdonarsi, litigare e riabbracciarsi, compiere quei gesti quotidiani che ci mostrano davvero che Cristo è in noi, in voi care coppie di sposi. E il buon esempio testimonierà anche ai più giovani che la vita matrimoniale non è impossibile, non è un rischio da correre nella speranza che vada bene, altrimenti pazienza, ma è una vita da vivere e da condividere gli uni gli altri attuando il comandamento dell’amore che vince ogni difficoltà. Con Cristo risorto, anche la vita matrimoniale ha una marcia in più. Come del resto quella di ogni cristiano e della Chiesa intera.