Sacro Cuore di Gesù

23 giugno 2017

 «Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli, ma perché il Signore vi ama».  Così parlò Mosè al popolo di Israele. Queste parole le sentiamo vive sulla nostra pelle quando pensiamo che nella vita ci leghiamo a determinate persone non perché siano le più belle, non perché siano le più intelligenti, non perché meritino più di altre la nostra particolare attenzione, ma semplicemente perché il nostro cuore fa l’esperienza straordinaria dell’amore. Pensando a questo comprendiamo Dio che ha amato Israele non perché fosse il popolo più potente sulla faccia della terra o il più numeroso: era infatti il più piccolo dei popoli e il più squinternato. Ma l’amore non guarda né ai numeri, né alla potenza. L’amore guarda in faccia e basta e chi ama comprende bene Dio perché “Dio è amore”. Dio non ci ama perché siamo i più bravi, perché siamo perfetti, perché meritiamo la sua attenzione per qualche opera particolare che abbiamo compiuto: Dio ci ama e basta. Dio ha dato tutto se stesso per noi nel Figlio suo Gesù Cristo, morto e trafitto nel cuore. Un cuore, il suo,  che straripa di grazia e di amore perché non guarda ai nostri peccati, ai nostri limiti, alle nostre mancanze. Quando amiamo qualcuno non guardiamo se è pulito o sporco, non ci fa schifo la puzza dei suoi piedi, non ci poniamo la questione di prendere distanze se non sempre profuma di buono o non è vestito bene. Così Dio non ha schifo dei nostri peccati, anzi, ci viene incontro rivestendoci delle sue attenzioni e del suo affetto, della sua cura e del suo amore. Siamo noi piuttosto a dover guardare ai nostri peccati, alle nostre mancanze e ai nostri tradimenti nei suoi confronti, perché sono questi ad allontanarci da Dio e dal suo amore, mentre Dio, il Signore, ci viene ancor più incontro. Non possiamo restarne indifferenti, ma accogliamo il suo invito: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Se il peccato ci opprime andiamo da Lui, perché Egli ci libera da questo peso attraverso il suo perdono e la sua infinita misericordia. Se la vita ci fa sperimentare la stanchezza di non riuscire sempre a farcela nei nostri buoni propositi andiamo da Lui, perché Egli ci ristora con la sua presenza e con la sua vicinanza ci incoraggia sempre a portare a compimento ogni intenzione buona e ogni opera di bene. Entriamo in quel Cuore aperto per noi, buttiamoci nel suo abbraccio, perché solo facendo esperienza dell’amore e ancor di più del suo Amore, saremo più sollevati, più capaci di comprendere Dio, più consapevoli che senza di Lui la nostra vita sarà oppressa e stanca, incapace di amore, incapace di amare.