Sacra Famiglia B

31 dicembre 2017

La figura di Abramo e di Sara, di Simeone e della profetessa Anna hanno molto da dire alle nostre famiglie. Sono innanzitutto padri nella fede, uomini e donne che hanno fatto della loro vita un servizio alla volontà di Dio. Abramo e Sara fidandosi della parola del Signore hanno lasciato la loro casa per dirigersi verso un luogo non ben identificato, con una promessa da parte di Dio che sapeva dell'inverosimile, quale la nascita di un bambino da madre sterile che avrebbe dato inizio a una lunghissima discendenza della quale, per fede, facciamo parte anche noi, come lo stesso Gesù Cristo. Come non riconoscere in loro i capisaldi della fede nella quale si sono inseriti una schiera di uomini e donne. Ma chi glie l'ha fatto fare di fidarsi di Dio? - ci verrebbe da chiederci -. Anche la fede di Simeone e Anna, i due vegliardi del tempio, ci interpella non poco. Essi, dice il Vangelo, aspettavano la redenzione del popolo di Israele e notte e giorno passavano la vita a vegliare e pregare nel tempio. Ma chi gliel'ha fatto fare? - ci verrebbe da chiederci -. Penso che l'unica risposta possa essere: la fede. Eh sì, una virtù che spesso si trova poco nelle nostre case, una virtù che sembra essere un arredo di poca rilevanza, una virtù di cui si sente parlare in chiesa e a catechismo, ma che in realtà dovrebbe essere masticata proprio in famiglia. Infatti, proprio il giorno del matrimonio, agli sposi viene chiesto se sono disposti a crescere i figli secondo la legge del Vangelo e ad educarli secondo la fede e gli insegnamenti della Chiesa. Non comprendo bene perché tutti gli sposi rispondano affermativamente a quella domanda e mai nessuno di loro si sia opposto. Miei cari sposini – vorrei chiedere a genitori e giovani mamme e papà – perché dite di essere disposti a crescere i figli secondo la legge del Vangelo e ad educarli secondo la fede e gli insegnamenti della Chiesa, se poi la fede entra dalla porta e subito esce dalla finestra di casa? Perché nelle nostre famiglie sono pochi i genitori che si siedono sul letto della camera dei figli e con loro recitano, fin da bambini, le preghierine della sera e della mattina, come faceva la mia mamma? Perché dite di essere disposti ad educarli secondo la parola di Cristo e non vi accomodate mai sul divano di casa, nel vostro salotto, a parlare di fede, di chiamata, come quella di Abramo e Sara, di volontà di Dio e di nostro Signore Gesù Cristo? E ancora: perché solo in poche famiglie a tavola, mentre si spezza il pane e si gusta la cena, si parla anche di catechesi, anziché solo di scuola, pallone e lavoro? Ma per fortuna in casa non manca la presenza dei nonni che, come Simeone e Anna, racchiudono nel cuore una passione forte per il Signore, tanto da voler contagiare figli e nipoti. Come non ricordare la mia nonna, alla quale per lunghi anni ho tenuto compagnia la notte. Ricordo che mentre ero già sotto le coperte nella camera da letto posta sopra la cucina della vecchia casa, lei in silenzio, o quasi, faceva passare in rassegna tutte le sue immagini sacre e per ognuna aveva una giaculatoria da recitare. Ogni tanto la prendevo in giro, ma solo ora comprendo che grazie a Dio abbiamo ancora testimoni validi di una fede che non passa, ma che resta e che deve essere trasformata, passando dalle mezz'ore davanti ad ogni santino, a una presa di coscienza che va al di là di questi piccoli riti esteriori. Abbiamo bisogno di riprendere in mano la fede nelle nostre case, nelle nostre famiglie, abbiamo bisogno di prendere tra le braccia Gesù Cristo, come ha fatto il vecchio Simeone, abbiamo bisogno di riaffermare il Vangelo come punto di partenza per le nostre famiglie perché - come recita l'orazione colletta di questa celebrazione - rifioriscano le stesse virtù della Santa Famiglia: l'amore, l'armonia, la sensibilità vocazionale, il rispetto, l'educazione ai valori della vita. Sì, sono convinto che solo ponendo al centro della nostra casa Gesù Cristo, le nostre case staranno in piedi, malgrado problemi, situazioni spiacevoli e sofferenze di ogni genere. Diversamente non sarà così.