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Madonna delle Lacrime

2 giugno 2018

Saluto a S. Ecc. Mons. Eugenio Coter

Vicario apostolico del Pando (Bolivia)

 

Carissimo Mons. Eugenio,

benvenuto a Ponte Nossa!

Con grande gioia la nostra Comunità in questo giorno di festa l'accoglie per celebrare l'anniversario dell'Apparizione e della Lacrimazione di Maria raffigurata sull'affresco quattrocentesco della vecchia chiesina situata in questo luogo. Era il 2 giugno del 1511 quando una pastorella vide Maria piangere lacrime di sangue. Non è strano che la madre posta accanto alla croce del Figlio sia intrisa del suo stesso sangue, il sangue versato da Cristo per la redenzione del mondo. Le lacrime sono il segno della grande sofferenza che una persona porta dentro di sé e le assicuro che anche in questi giorni, qui davanti alla Madonna, ne ho viste tante. Non sappiamo se la Vergine abbia versato ancora lacrime dopo quel 2 giugno di 507 anni fa, ma sono certo che spesso versa lacrime quando vede noi, suoi figli, non seguire il suo Figlio, vero Maestro della vita e dell'umanità, rispondendo alla sua chiamata, alla vocazione che lui ha seminato in ciascuno di noi e al progetto di vita che Dio ha pensato per ognuno. Sì, sono certo che noi uomini non poche volte con la nostra indifferenza verso il Signore, con il nostro peccato e con le nostre diatribe e inutili chiacchiere di paese diamo motivo alla Madonna di piangere ancora. Sono convinto che tutte le volte che assecondiamo l'antico tentatore, rappresentato dal serpente nella Genesi e dal drago maligno nell'Apocalisse, diamo motivo a Maria di versare lacrime. La Genesi, primo libro della Bibbia, e l'Apocalisse, l'ultimo, sembrano proprio dirci che, dall'inizio al compimento della nostra vita, l'esistenza umana è tentata dal diavolo. Anche noi custodiamo in questa chiesa un rettile che potremmo associare al serpente e al drago, segni della tentazione e del male. Esso è un coccodrillo, ucciso da un nossese probabilmente 500 anni fa, nel 1518, o giù di lì, e portato come ex voto in questa chiesa ai piedi della Madonna, perché lei donna nuova, nuova Eva, potesse schiacciarlo con i suoi purissimi piedi. 

Eccellenza, lei sta vivendo il suo ministero episcopale in una regione della Bolivia nella quale le è facile incontrare questo feroce rettile. Oggi, guardando questo nostro coccodrillo, segno del male che sempre ci attacca, vogliamo affidarci alle sue preghiere e all'intercessione di Maria, perché la nostra Comunità e i numerosi pellegrini che da qui passano possano essere fortificati dallo Spirito di Dio per saper vincere il Maligno e rinnovare la fede nel Signore che ci salva. Lo chiedo in special modo per i giovani, perché siano forti nell'adesione al progetto che Dio ha sulla loro vita, vincano le insidie del male e risplendano in questo vecchio e turbolento mondo come segni di speranza per una società migliore. E quando nella sua missione si troverà davanti un esemplare del genere, pensi a noi, preghi per noi e per la fede di questa nostra comunità. E così sia.