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Pasqua di Risurrezione 

21 aprile 2019

Risorto dai morti, Cristo appare in quello stesso giorno ai suoi discepoli i quali, ancora una volta, lo scambiarono per un fantasma, come avvenne quel giorno in cui lo videro camminare sulle acque del mare. Ancora attoniti e stupefatti, non riuscivano a credere che il loro Signore fosse vivo e per costatare che la visione era pura realtà il Signore chiese loro di porgergli del cibo. Essi, da buoni pescatori, non poterono che offrirgli del pesce arrostito. Non era cambiato niente: pescatori erano e pescatori continuavano ad essere. Proprio colui che due sere prima aveva loro offerto il nuovo cibo dell'eterna alleanza nel suo corpo e sangue, ora si trova a dover mangiare il frutto del loro lavoro per dimostrare che la risurrezione non era un'invenzione e che nessun fantasma era davanti a loro, ma soprattutto che la resurrezione implica tutta la nostra vita. Quel cibo offerto loro sembrava non aver sortito alcun effetto, la loro fede stava svanendo e l'incredulità sembrava avere il sopravvento. Chiamati ad essere pescatori di uomini, avrebbero dovuto passare da questa triste vicenda per convertire se stessi e risorgere anche loro a vita nuova. Dovevano passare dalla morte alla risurrezione per una nuova chiamata che li avrebbe portati ad uscire da se stessi e da quel cenacolo che stava diventando un sepolcro per continuare l'opera alla quale li aveva chiamati: diventare pescatori di uomini. Ma proviamo a rileggere questa straordinaria vicenda alla luce della Risurrezione: Pietro, il pescatore esperto viene chiamato dal Maestro alla sequela proprio mentre sperimenta il fallimento di una notte di pesca andata a vuoto; in quel momento si sente dire di prendere il largo per una nuova pesca, una pesca miracolosa che li riempie di stupore e li porta a lasciare tutta la loro vita per intraprenderne una nuova seguendo il Cristo che neanche conoscevano. Quante vicende li ha legati al mare, alla barca e al loro vecchio mestiere, ma nello stesso istante quante novità incontrate in quella missione di "apprendisti" predicatori accanto al Maestro. Una vita condivisa fino al momento più elevato: la passione e la morte. Ma proprio quel momento, mentre dovevano comprendere che per essere pescatori di uomini dovevano per amore morire a se stessi, non ce l’hanno fatta e sono fuggiti, si sono rinchiusidentro quel luogo nel quale avevano mangiato con il Signore l'ultima cena e adesso si ritrovano a mangiare pesce arrostito, come se fossero tornati all'inizio della loro storia, all'inizio della loro chiamata. Dal pesce al pesce. Davvero sembrava che nulla fosse successo. Ma proprio la parola greca "pesce" diventa l'acronimo di Cristo: infatti le lettere greche che compongono la parola pesce diventano per i primi cristiani la professione di una fede che mai più sarà cancellata: Cristo Figlio di Dio Salvatore. Allora con la risurrezione non si ritorna da capo, maessa segna un nuovo inizio, una nuova pesca, quella alla quale li aveva chiamati il Signore: pescatori di uomini non ci si poteva improvvisare, bisognava far crescere il desiderio di esserlo, per diventarlo grazie all' ΙΧΘΥΣ(ichthys), grazie a Cristo, il Figlio di Dio, nostro Salvatore, che risorgendo dai morti ci dona una vita nuova per non essere più solo pescatori di pesci, ma per essere ogni giorno pescatori di uomini. Così anche noi, in virtù di una vita nuova, siamo chiamati a gettare continuamente la rete, siamo chiamati in campo educativo vocazionale a gettare la rete per condurre a Cristo le persone che ci affiancano, in particolare i nostri ragazzi e giovani; siamo chiamati a superare la tentazione della sconfitta che aveva pervaso gli apostoli, per aprirci nella Pasqua a possibilità sempre nuove. Forse nelle rete della nostra opera educativa e vocazionale non raccoglieremo solo buoni pesci, forse saranno più le cozzaglie e le conchiglie: ma non dimentichiamo che proprio in una conchiglia può essere racchiusa una perla preziosa. Questo è il mistero della Pasqua, che nel mare della nostra esistenza ci porta a vincere ogni sconfitta, perché Cristo è risorto! Davvero è Risorto!