Battesimo del Signore A

12 gennaio 2020

Ciò che Giovanni vide davanti a sé è l’immagine del mondo nuovo, di un nuovo diluvio universale. Infatti, se nel diluvio con Noè le acque sommersero l’uomo per togliergli la vita e sconfiggere il male, l’uomo nuovo, Cristo Gesù si immerge nel Giordano per dare al mondo una vita nuova attraverso il Battesimo, una vita eterna che mai avrà fine. Se la terra fu inondata di acqua ai tempi di Noè e solo lui, uomo giusto davanti a Dio, si salvò con la sua famiglia, nelle acque di un semplice fiume, il Giordano, il Giusto per eccellenza, il Verbo di Dio fatto carne, salva noi, il nuovo popolo, sua famiglia, la Chiesa. Se Noè al termine del diluvio liberò una colomba e questa tornò con un ramoscello di ulivo, segno di pace tra Dio e l’uomo, nel battesimo di Gesù al Giordano la colomba dello Spirito scende da Dio per consacrare Cristo e stabilire una nuova alleanza tra Dio e l’uomo nuovo. È una nuova creazione, una nuova umanità che con il battesimo di Gesù s’instaura; è un nuovo inizio perché, se Giovanni battezzava per la semplice purificazione e la conversione dei peccati, Gesù immergendosi nelle acque del Giordano le santifica per un nuovo battesimo, che non solo purifica, ma dona la Grazia che salva non il corpo, ma l’anima. Quell'arca che salvò il corpo di Noè e dei suoi familiari, la vediamo oggi nella Grazia che Dio ci dona e che salva tutta la nostra vita dal peccato e dalla morte. Quell'arco, segno dell’antica alleanza, che Noè vide sopra le nubi dopo quaranta giorni di pioggia sul mondo intero, oggi lo troviamo presente nella voce stessa del Padre che dice: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Ciò che avvenne in maniera planetaria allora, nel Battesimo di Gesù avviene nella semplicità di un torrente quasi sconosciuto, perché se il peccato sovrasta il mondo, la Grazia di Dio agisce nel cuore di ogni uomo ed ha un effetto ben più grande, perché l’essenziale è invisibile agli occhi dell’uomo e alla mentalità del mondo. Se infatti per far perire il mondo gli uomini usano i fuochi atroci di guerre ben visibili e tangibili, per far crescere una pianta, un bosco, una foresta bastano dei rigagnoli d’acqua nascosti sotto terra. Questo per dire che la Grazia di Dio non ha bisogno di clamori, ma di manifestarsi nel cuore dell’uomo, di ogni uomo. Ciò che i Magi hanno contemplato nell'umiltà di una culla, ossia il Verbo di Dio fatto carne, noi lo contempliamo nella maestosità silenziosa della Grazia che scende dal cielo e riempie quel mondo che Noè vide sottrarsi sotto gli occhi. I disegni di Dio non sono i nostri disegni, la sua grandezza si manifesta nel Figlio suo che, come dice il profeta Isaia, “non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta, [ma] proclamerà il diritto con verità”. Egli è venuto non per fare scalpore, non per insediarsi nel mondo in modo roboante e rumoroso, come sono le armi che l’uomo utilizza per imporsi, bensì è venuto nell'umiltà del presepio perché l’uomo trovasse lì il suo Dio che lo attendeva e ancora oggi lo attende per donargli la vita eterna; e nel semplice segno dell’acqua, traboccante come da anfore colme, attraverso il dono del Battesimo ci ha resi suoi figli a lui consacrati. Lo splendore della Stella ha chiamato i Magi alla mangiatoia per trovare la Verità; l’acqua ha richiamato l’uomo a dissetarsi della Grazia; la colomba ci ha manifestato lo splendore del Crisma che ha unto il nostro capo e il nostro corpo rendendoci per sempre consacrati a Dio. Nei segni umili e preziosi della nuova creazione troviamo il traboccante amore di Dio per l’umanità, non più votata alla morte, come lo era alle origini, ma chiamata alla gloria di Dio; per questo Dio è sceso dal cielo incarnandosi nella nostra natura umana, perché la nostra natura umana sia innalzata alla dignità del cielo dove, come stelle luminose, risplenderemo al cospetto di Dio. Perché, allora, fermarsi alle cose della terra e alla mentalità del mondo? Lasciamoci riempire della Grazia di Dio e traboccheremo di bellezza interiore su questa terra in attesa di contemplare la bellezza di Dio in cielo.