V di Pasqua A

Domenica della Confermazione

10 maggio 2020

Sette uomini, pieni di Spirito Santo vengono scelti per il servizio della carità, per portare il Signore agli anziani, agli ammalati, ai deboli. Erano i primi diaconi della Chiesa, coloro che, mentre gli apostoli esercitavano il ministero di insegnare il Vangelo, si occupavano di far giungere l’eucaristia a quanti non potevano prendervi parte. Dei diaconi ci parla anche san Giustino, uno dei primi martiri dell’era cristiana: Allora colui che presiede formula la preghiera di lode e di ringraziamento con tutto il fervore e il popolo acclama: Amen! Infine a ciascuno dei presenti si distribuiscono e si partecipano gli elementi sui quali furono rese grazie, mentre i medesimi sono mandati agli assenti per mano dei diaconi. I diaconi, nella Chiesa primitiva e anche oggi, sono coloro che, pieni di Spirito Santo, portano Cristo ai fratelli al termine della celebrazione, nell’Eucaristia, attraverso la lorocarità.

Ricordare il sacramento della Cresima, significa fare memoria dello Spirito del Signore che,scendendo su ciascuno di noi, conferma la nostra fede – da qui il nome confermazione –, ma anche nella carità che scaturisce proprio dall’incontro domenicale con il Signore nella frazione del pane. Anche noi, in poche parole, anche se non siamo investiti del ministero diaconale, siamo però portatori di Cristo ai fratelli attraverso la viva testimonianza che viene dalla nostra fede in Cristo che, con la Cresima, è stata sigillata in noi. Il Vescovo, infatti, nell’amministrare questo grande sacramento, dice: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono», e il cresimato risponde: «Amen», ovvero «Sì, è così! Ci credo!». In cosa crediamo? Crediamo che nel segno di quel Crisma agisce in noi la potenza di Dio che, ungendoci con il suo olio e profumandoci con il suo balsamo, fa della nostra vita una fortezza inespugnabile contro gli assalti del male e ci concede di portare a tutti il buon profumo dell’amore di Cristo che passa attraverso la nostra buona testimonianza e la nostra carità. Come infatti i gladiatori si cospargevano di olio per impedire all’avversario una presa rapida del corpo, così il Signore risorto ci fa dono dell’olio del suo Spirito per essere forti contro il dominio del male e perché il demonio non ci vinca. L’olio poi è utilizzato per tonificare i muscoli e renderli sempre più forti, così il Signore attraverso l’olio dello Spirito rende saldo il nostro cuore contro le insidie del male. Ancora: l’olio, misto a medicinali, allevia il dolore quando siamo colpiti alle articolazioni, così quest’olio santo misto a profumo, non solo allevia i dolori inferti dalle prove che la vita ci riserva, ma ci dona di essere capaci di alleviare i dolori altrui con il buon profumo dell’amore, della solidarietà, dell’affetto fraterno. L’olio poi, in cucina, serve per condire o conservare i cibi, così questo sacro olio rende la nostra vita più saporita e la conserva lontano dal tentatore. Infine, come l’olio serve da lubrificante nei marchingegni o nel motore di un automobile, così l’olio crismale, cosparso sulla nostra fronte che si espande a tutta la nostra persona, ci permette di avere una vita cristiana non ingrippata, non arrugginita, non bloccata dalla nostra indifferenza, dal nostro menefreghismo, dalla nostra apatia.

Insomma, se come diaconi e molto di più come sacerdoti del Dio altissimo – co ci ha ricordato Pietro chiamandoci stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa – come ministri del Dio altissimo siamo chiamati a portare e annunciare Cristo ai fratelli nel tempio santo di Do che è la Chiesa, per questo abbiamo bisogno di confermare sempre la nostra fede grazie al dono dello Spirito. La Confermazione, dunque, è il sacramento che dice tutta la nostra responsabilità davanti all’essere cristiani. E come siamo e dobbiamo essere responsabili in questo frangente di tempo mentre cerchiamo in tutti i modi di riprendere la nostra vita dopo il pesante periodo di epidemia, così non vedo il motivo di non essere responsabili di fronte alla nostra fede che Cristo, il Risorto, conferma in noi mediante il dono del suo Spirito, come avvenne la sera di Pasqua, quando entrando dai discepoli, a porte chiuse, disse: «Ricevete lo Spirito Santo». Sì, invochiamo su di noi lo Spirito Santo, invochiamolo sui nostri adolescenti e giovani, perché dopo aver ricevuto il dono della Cresima, confermando in loro la fede, diventino autentici testimoni della bellezza di appartenere a Cristo, Via, Verità e Vita, anziché sparire dalla circolazione ecclesiale, vedendo nella Cresima il momento tanto atteso per togliersi dalla vita Cristo e tutto ciò che in un modo o nell’altro lo riguarda. Non per tutti, grazie al cielo, è così, poiché vi sono ragazzi e giovani che, rafforzati dallo Spirito e dall’insegnamento di genitori, padrini o madrine, continuano nella loro amicizia e nel loro legame con il Signore: non si troveranno pentiti! Ecco l’importanza dei genitori e dei padrini o madrine, che non sono un elemento aggiuntivo, coreografico o chissà con quale scopo, ma autentici ausili di vita cristiana nei confronti dei propri figli e figliocci, perché se il Signore è la nostra Vita, amiamolo, se è la Verità, cerchiamolo e se non sappiamo dove andare per trovarlo, non preoccupiamoci, perché egli è anche la nostra Via. Ed è seguendo questa Via che, confermati dallo Spirito, porteremo Lui, Gesù Risorto, ai nostri fratelli.