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Assunzione di Maria in cielo

15 agosto 2020 

È la Pasqua della Madonna!

Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,

oggi la Vergine Maria, madre di Cristo,

tuo Figlio e nostro Signore,

è stata assunta nella gloria del cielo.

Maria viene assunta in cielo, a differenza di Cristo che ascende al cielo. Il movimento è lo stesso, la direzione pure, ma diversa è la sostanza. Di Cristo diciamo che ascende, di Maria che è assunta. Potrebbe sembrare solo unaquestione grammaticale di un verbo attivo e uno passivo, ma in realtà proprio attraverso questi modi verbali comprendiamo meglio quanto ci dice San Paolo: “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo”. Potremmo presto riassumere che Cristo è risorto e proprio perché è risorto anche coloro che gli appartengono sono votati alla stessa causa. Ma lui è il primo, anzi è l’autore della risurrezione mediante l’opera del Padre sotto l’azione dello Spirito: dentro questa azione della Trinità comprendiamo bene che Lui, Dio, è il soggetto, mentre tutti quelli che gli appartengono vengono da lui risuscitati. E la prima creatura ad esserlo non poteva che essere Maria, Lei, la prima creatura associata alla gloria di Dio, colei della quale gli antichi padri dissero:

Non poteva conoscere la corruzione del sepolcro

colei che ha generato il Signore della vita.

Quindi se Cristo, che è Dio, è risorto e asceso al cielo, Maria è la prima creatura a godere di questo beneficio, non per i suoi meriti, ma per volontà e grazia di Dio che prima l’ha preservata da ogni contagio con il peccato nella sua Immacolata Concezione, poi l’ha elevata, subito dopo la morte, alla gloria del cielo. Il soggetto di tutta questa abbondanza di grazia non è Maria, ma Dio che l’ha voluta accanto al Figlio, proprio come lo era stata accanto a Lui nell’ora suprema della morte, ai piedi della croce, da vera discepola.

Questo diventa per noi un presagio di grazia se, da veri discepoli, staremo anche noi con il Signore e non lo abbandoneremo a nostro piacimento, ne tantomeno ci serviremo di lui a nostro uso e consumo. Se vogliamo stare con il Signore in eterno nella gloria del cielo, dove Maria ci aspetta, preoccupiamoci di stare con il Signore anche su questa terra. Maria, dunque, diventa

primizia e immagine della Chiesa,

nella quale il Padre ha rivelato il compimento del mistero di salvezza

e ha fatto risplendere per il suo popolo,

pellegrino sulla terra,

un segno di consolazione e di sicura speranza.

Maria è la nostra speranza, perché se Lei è stata assunta dal Padre nella gloria per la risurrezione di Cristo, suo Figlio e nostro Signore, significa che anche per noi c’è questa grande possibilità, anzi, questa certezza se camminiamo su questa terra con Cristo, da veri discepoli e siamo costantemente orientati verso i beni del cielo.

È la Pasqua di Maria!

Nella sua Pasqua prevediamo la nostra Pasqua; nella sua assunzione in cielo, pregustiamo il nostro ingresso nella gloria tra i cori degli angeli e dei santi, dove Maria, nostra Madre, ci attende come ogni madre attende il proprio figlio al rientro in casa. Perché quella è la nostra casa e là potremo godere per sempre della pienezza della vita che su questa terra ci è dato di contemplare nella fede, nell’arte, nell’immaginazione, ma soprattutto nell’eucaristia che celebriamo, che altro non è che un piccolo angolo di paradiso su questa terra.