IV di Quaresima*

14 marzo 2021

 

Che voglia di mare, di lago, di piscina! Che voglia di uscire dalle nostre case per immergerci nella calura estiva e poter ancora tuffarci nelle grandi distese di acqua che rigenerano dalla stanchezza del lavoro, della routine quotidiana e di questo tempo così pesante. Che voglia di acqua!

Ri-generare: è un verbo composto che dà a noi una seconda possibilità di essere generati a una vita nuova. Che voglia di acqua!

Anche nelle nostre famiglie spesso si avverte questo desiderio di rigenerazione, soprattutto quando si fa pesante il clima familiare per diversi motivi che ci portano a sopportarci. A volte, infatti, vediamo i nostri cari come un peso da sopportare, anziché da supportare, così li accontentiamo perché non ci infastidiscano o assecondiamo i capricci infantili affinché non ci rinfaccino più il mancato stare al passi con i tempi.

Il verbo sopportare, però, non deve essere preso in considerazione in modo negativo, come spesso lo intendiamo: il suo significato etimologico ci dice che dobbiamo “portare sopra” le nostre spalle i pesi gli uni degli altri, farci carico delle necessità e delle situazioni che vengono a crearsi nella coppia o nella famiglia. Il sacramento del matrimonio, che tutti unisce nel vincolo dell’amore, ci aiuta a sopportarci e a supportarci, stimolandoci a vivere l’amore che si incarna nel marito, nella moglie e nei figli come un dono immenso di Dio.

La vita che viene generata nel matrimonio ha bisogno ogni giorno di essere rigenerata, ma da soli non ce la facciamo. Per grazia di Dio siamo diventati suoi figli, proprio quando i nostri genitori ci hanno portato al fonte battesimale immergendoci, come ha fatto il cieco nato, nell’acqua che ci ha rigenerato a una vita nuova, a una vita da figli, per l’appunto. Così i genitori di oggi portano i loro bambini all’acqua battesimale perché Dio li rigeneri a vita nuova, a differenza dei genitori di quel povero cieco che hanno preso le distanze, per paura di testimoniare il Cristo come colui che ha rigenerato il loro figlio, donandogli la vista.

Torniamo a quell’uomo: prima era cieco fin dalla nascita, poi, una volta immerso nell’acqua di quella piscina, è uscito che ci vedeva. Chissà quante scoperte ha fatto nel vedere un mondo per lui tutto nuovo. Così consideriamo quando ci immergiamo nelle grandi estensioni di acqua, come nella semplice vasca da bagno: che bella sensazione proviamo quando ne usciamo; una sensazione simile, ma spirituale, la viviamo da battezzati, immersi nell’abbraccio del Padre che ci rigenera per una vita che ogni giorno inizia in sua compagnia, anzi, nel suo nome. Il segno di croce che introduce il momento della preghiera ogni mattina appena alzati, meglio se vissuto in famiglia prima di uscire di casa, così come quello della sera, ci immerge in quest’acqua rigenerante che ci fa sentire abbracciati da Dio e non da soli ad affrontare il mondo che ogni nuova giornata ci presenta. Ogni giorno è nuovo e ogni giorno è un mondo nuovo da scoprire, come lo è stato per il cieco nato: immersi nelle acque del Battesimo noi siamo figli e fratelli, figli di Dio e fratelli tra noi e questo sottolinea ancor di più come non siamo soli. Dio è dalla nostra parte e ci aiuta ad affrontare insieme le nostre giornate, ci aiuta a supportarci a vicenda, soprattutto in famiglia, ci stimola a vivere da cristiani nel mondo di oggi, un mondo così pagano, accettando le sfide dei tempi e incoraggiandoci nel fare il bene. Ce lo ha ribadito anche san Paolo, nella lettera agli Efesini, quando invita i cristiani di ieri e di oggi a fuggire dal male per essere figli di Dio che splendono della sua luce. Il nostro corpo, la nostra vita, le nostre abitudini parlino di Dio, trasmettano Dio, mostrino a tutti il nostro essere figli di Dio con coraggio e gioia grande.

Continuiamo ad essere fieri del nostro essere cristiani, lasciamo che Dio, attraverso l’acqua del suo Spirito, entri in noi grazie ai sacramenti e alla preghiera quotidiana, ci lavi dalle sozzure che ci impediscono di essere belli dentro e lasciamo che quell’acqua, che ha rigenerato quell’uomo, cieco dalla nascita, possa rigenerare anche noi. Non perdiamo la bella abitudine della preghiera in famiglia: sarà questa a rigenerarci, perché a Dio portiamo le nostre gioie, le speranze, le attese, i desideri più profondi, ma anche le fatiche quotidiane, i bisticci che si creano e le imprese educative che impegnano non poco il nostro cuore. Dio sempre ci sostiene, ci supporta, ci rigenera: lasciamolo agire in noi, nelle nostre relazioni di coppia, nelle nostre famiglie e il nuovo mondo nel quale ogni giorno ci immergiamo, sarà meno difficile da sopportare e più bello da supportare.

Lasciamoci immergere, come il re Davide, anche nel balsamo del Crisma, che consacra i figli di Dio, dopo essere stati rigenerati dall’acqua battesimale: non sarà tonificante per il corpo, come un prodotto cosmetico, ma fortificherà lo spirito, per essere cristiani autentici nelle nostre case, nelle nostre famiglie. E di questa autenticità cristiana ne abbiamo davvero bisogno.

* Vengono adottate le letture per l’Anno liturgico A per riprendere il cammino pastorale interrotto l’anno precedente a causa della pandemia che ha portato alla chiusura delle celebrazioni ai fedeli.