Corpus Domini B

15 aprile 2021

 

L’acqua, il vino, il Sangue.

L’acqua diventa vino alle nozze; il vino diventa Sangue alla Cena.

Il vino buono, divenuto Sangue, non si altera mai, non diviene mai aceto, non perde il gusto, perché il vino buono è il Sangue della nuova ed eterna alleanza; non quello dell’antico popolo, usato da Mosè, poiché – dice la lettera agli Ebrei – se il sangue dei capri e dei vitelli li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte. Il sangue di Cristo, Agnello pasquale, non è solo segno di purificazione, ma è motivo della nostra salvezza.

Cosa aspettiamo? Corriamo ad abbeverarci di questo Vino Buono, del Sangue che ci dona la vita, quella eterna; corriamo al banchetto nuziale, nella sala preparata per le nozze eterne, quelle di Dio con la sua Sposa, la Chiesa; corriamo alle nozze per sentirci partecipi di questo straordinario dono d’amore, perché la nostra esistenza sia un dono d’amore come quello di Dio per l’umanità.

 

Ti cerco, o Signore, da sempre.

Ho nostalgia di Te.

Dov’è quel luogo da Te e da me tanto atteso,

dove i nostri desideri

potranno finalmente saziarsi?

Dov’è il tempio promesso delle nostre nozze?

Dov’è quella strada

che conduce all’incontro con Te

che già mi raggiungi?

Dov’è quel fuoco

che scalderà il nostro ritrovarci?

Dov’è quel pane e quel vino

che alla Tua presenza

si fanno nostro cibo e nostra festa?

Indicami, o Signore,

la stanza perché io possa preparare.

Sarà una stanza grande.

Tanto grande da poter contenere

Te e l’umanità intera.

Anche i più piccoli, quelli che nessuno più vuole

se non la Tua grandezza.

Anche i più poveri,

accolti unicamente dalla Tua ricchezza.

Anche i più disperati,

abbracciati solo dalla tua speranza.

Anch’io…

Sarà una stanza superiore, posta in alto.

Potremo stare tranquilli.

Non saremo disturbati

da chi non vuole il nostro incontro.

Finalmente ci contempleremo.

E scoprirò che, come uno specchio,

rifletto la Tua  immagine: ti sono Figlio.

E attorno vedrò tanti fratelli, figli tuoi come me.

E con mia sorpresa,

sarà una stanza già preparata.

Tu avevi già pensato a tutto.

E ci sentiremo a casa. Finalmente a casa.

E non si sentirà gridare più “Dove sei?”

perché, grazie a Te, nuovo Adamo,

potremo rispondere “Eccomi!”.

Sto partendo per la città, o Signore,

e mi verrà incontro l’uomo

con la brocca d’acqua.

Lo seguirò, fidandomi della Tua Parola.

E troverò la verità della mia umanità

che è la Tua Presenza ed il Tuo Amore per me.

Nella stanza del mio cuore:

lì preparerò per noi!