XI del tempo ordinario B

13 giugno 2021

 

Dio è colui che sparge nel terreno il seme. Sparge senza misura il piccolo seme, sparge i piccoli semi della sua grazia nel terreno del cuore dell’uomo e da buon coltivatore attende che questo seme germogli e cresca nella vita umana. Sparge senza misura, perché la sua grazia non si può misurare avendo i tratti dell’infinito, cioè del mai finito, perché la grazia di Dio mai si esaurisce, come il suo amore per l’uomo.

Dio è colui che attende pazientemente che quanto ha seminato nel cuore dell’uomo possa germogliare e crescere fino a diventare un grande arbusto. Dio sparge il piccolissimo seme di senape, così piccolo da non vedersi quasi ad occhio nudo: la grazia di Dio, infatti, è racchiusa nelle cose piccole della vita, quasi non si vede, ma c’è. Dio attende che questa grazia possa crescere e con la sua paziente misericordia coltiva questo seme donandogli la rugiada dello Spirito e la luce della sua Parola, perché il seme attecchisca, germogli e cresca.

Le cose di Dio non si vedono, anzi sembrano addirittura assenti sul terreno di questa terra così invaso da tante sporcizie, eppure tra queste il piccolissimo seme penetra nel terreno e si impone come albero, il più grande di tutti gli arbusti. Se il granello di senape non si vede ad occhio nudo, il suo albero trova spazio nel terreno anche tra le schifezze del mondo. Infatti, a pensarci bene, quando siamo investiti dalla grazia di Dio non ce ne accorgiamo, ma la vediamo soltanto quando cresce in noi e trasforma tutta la nostra vita in qualcosa di grande. Proviamo a pensare quante meraviglie ha compiuto il Signore in noi, proviamo a pensare quante volte, accecati dai nostri pensieri, dalle nostre sofferenze, dalle nostre arrabbiature e dai nostri malcontenti abbiamo dubitato della presenza di Dio nella nostra vita, mentre,soltanto dopo, ci siamo accorti che proprio in quel momento la sua grazia stava agendo nella nostra vita, portandoci a scoprire qualcosa di nuovo, di inaspettato, di grandioso. I momenti tristi e sofferti della vita sono paragonabili alla forza della natura che trasforma il seme in un germoglio. Anche noi, come dice il Signore nel Vangelo, non sappiamo come tutto questo avvenga, anzi, tutto sembra avvolto da un grande mistero che sotto terra agisce e si sviluppa. È il mistero di Dio che nella nostra vita agisce e manifesta la sua potenza nelle cose piccole e semplici della nostra esistenza, trasformandole in momenti di grande consolazione.

Il travaglio del seme sotto terra non può che riportarci alla grandi realtà della nostra vita:come un seme si nasconde e nella morte si trasforma per germogliare alla gloria della risurrezione. Ce lo ha ribadito l’apostolo Paolo, quando scrive: Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - camminiamo infatti nella fede e non nella visione - siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Non possiamo perdere la fiducia che Dio agisce in noi, come nel piccolo seme che diviene un grande arbusto. Egli trasforma la nostra piccola vita in un grande progetto: sta a noi lasciarci irrigare dalla rugiada dello Spirito e illuminare dalla luce della sua parola, perché la grazia che agisce in noi mediante i sacramenti ai quali ci accostiamo, porterà la nostra vita a diventare grande e forte come quell’arbusto di senape, che niente e nessuno potrà mai sradicare e rovinare. La fede nel Signore saranno le nostri radici e nessuna intemperie, nessuna tempesta, nessuna burrasca che si abbatte su noi potrà mai farci cadere, perché saremo radicati nel Signore, vivendo con tenacia  nel Regno di Dio su questa terra, sempre rivolti, come un grande albero, verso il Regno dei cieli.