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Solennità del Sacro Cuore

nel 50° anniversario della Dedicazione

della chiesa parrocchiale di Ponte Selva

 

Saluto a S. Ecc. Mons. Ottorino Assolari

Vescovo emerito di Serrinha (Brasile)

 

 25 luglio 2021

 

Eccellenza,

grazie per essere qui con noi a far festa per il Sacro Cuore di Gesù e per aprire con noi questo Anno di grazia che ci porta a ricordare il 50° di consacrazione di questa chiesa parrocchiale.

L’apostolo Paolo nella lettera agli Efesini scrive: “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”. Il Padre, infatti, ci riunisce tutti con la forza dello Spirito per formare un unico corpo in Cristo: è il mistero della Chiesa che viviamo – e il 50° anniversario della Dedicazione di questa chiesa ce lo ricorderà in questo anno –; è il mistero della Chiesa che siamo chiamati a vivere non da spettatori, ma nella partecipazione attiva e fervente, ciascuno per ciò che è, per ciò che può dare di sé, per le capacità che può mettere a servizio del corpo mistico di Cristo.

In un mondo dove ciascuno pensa sempre a se stesso e alla propria realizzazione, il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci interroga e ci porta a comprendere che la Chiesa di Cristo non potrebbe vivere se ciascuno si chiudesse in sé, se ognuno nascondesse le proprie mani, se tutti pensassero alla propria vita e non a quella della comunità. Il pensiero allora va ai tanti volontari delle nostre comunità che, pur non essendo perfetti e con tutti i difetti che possiamo trovare, hanno capito che la Chiesa siamo noi, come lo era quella folla radunata attorno a Cristo e in quanto membri di quella moltitudine ciascuno può contribuire con quanto è, con le proprie capacità, con i propri talenti.

Un solo esempio: se ciascuno di coloro che suonano e cantano in questa celebrazione, anziché mettere se stesso a servizio del Signore nella comunità, iniziasse a tirarsi indietro, questa liturgia non sarebbe così bella; se ciascuno nella comunità nascondesse se stesso, la comunità verrebbe meno; se ognuno dicesse «Non ho tempo» o «Non ho voglia», Cristo morirebbe una seconda volta e la Chiesa con lui.

Guardiamo al Cuore di Cristo, e lasciamoci inondare dal suo immenso Amore, perché solo immergendoci in questo bagno di grazia che viene dal suo Cuore, la nostra vita avrà un senso se donata a Cristo per l’edificazione di quella Chiesa che non è fatta solo pietre, ma soprattutto di persone nelle quali Cristo vive.

Grazie Eccellenza della sua presenza che ci permetterà di ricordare in questa eucaristia il caro Padre Arturo, suo confratello.

Grazie per la sua presenza che ci permette di sentirci Chiesa in comunione con tutta la Chiesa nella successione apostolica e nella missionarietà.

Grazie Eccellenza: preghi con e per noi e - le  chiediamo - invochi dal Signore la sua Benedizione.