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II dopo Natale

2 gennaio 2022

 

Nell'assemblea dell'Altissimo [la Sapienza] apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode

e tra i benedetti è benedetta.

Chi è la Sapienza se non Cristo stesso, annunciato dai profeti e proclamato dagli angeli; qual è l’assemblea dentro la quale si manifesta la sua gloria se non la Chiesa stessa della quale tutti facciamo parte perché nati anche noi a una vita nuova, non da un corpo umano, ma dal fonte battesimale stesso. E chi sono i benedetti tra i quali è benedetta se non noi, benedetti da Dio.

Scrive San Leone Magno a riguardo:

La nascita di Cristo segna l'inizio del popolo cristiano; il natale del Capo è il natale del Corpo. Sebbene tutti i figli della Chiesa ricevano la chiamata ciascuno nel suo momento e siano distribuiti nel corso del tempo, pure tutti insieme, nati dal fonte battesimale, sono generati con Cristo in questa natività, così come con Cristo sono stati crocifissi nella passione, risuscitati nella risurrezione, collocati alla destra del Padre nell'ascensione. […] Quelli dunque che «non da sangue né da volere di carne né da volere d'uomo, ma da Dio sono nati» (Gv 1, 13), offrano al Padre i loro cuori di figli uniti nella pace. Tutti i membri della famiglia adottiva di Dio si incontrino in Cristo, primogenito della nuova creazione, il quale venne a compiere non la sua volontà, ma quella di chi l'aveva inviato.

Compiamo anche noi la volontà di colui che ha mandato nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo, compiamo anche noi la volontà di Dio accogliendo nella nostra esistenza il suo Verbo fatto carne che sostiene ogni cosa con la sua Parola e sostiene anche noi, sua amata sposa, Chiesa santa e nello stesso tempo peccatrice, ma pur sempre amata da Dio. Per questo l’apostolo Paolo, agli Efesini, scrive: Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui.

Possa il Signore elargire su di noi la sua Sapienza, perché la nostra vita e le nostre scelte future siano sempre guidate da Lui, Sapienza fatta carne; si possa dire della nostra vita ciò che ha scritto Paolo ai cristiani di Efeso circa la loro fede; possa il Signore concedere a noi, figli suoi generati dal Battesimo, lo Spirito della Sapienza, perché la nostra vita non sia insipida e insipida non resti la Chiesa, nata da Cristo, venuto ad abitare in mezzo a noi. Possa Cristo, nella sua venuta in mezzo a noi, riunirci tutti, per formare la sua Chiesa, composta da santi peccatori e da peccatori santi, ma pur sempre amati da Dio.

Non accada di sentirci dire, con le parole dell’evangelista Giovanni:

Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.

Piuttosto ci consoli il fatto che
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.