Mercoledì delle Ceneri

2 marzo 2022

 

All’inizio di questo tempo quaresimale, tempo solenne e austero nello stesso momento, chiediamo al Padre di intraprendere questo cammino di vera conversione per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male (cf. orazione Colletta Mercoledì delle Ceneri).

Sono queste le armi che dobbiamo impugnare, quelle della penitenza e della conversione; sono queste le armi che il mondo intero deve stringere per combattere la guerra contro il male che si sta impadronendo della terra e dell’uomo; sono queste le armi che dobbiamo imbracciare per essere soldati di Cristo forti e valorosi contro le malvagità che trovano posto nel cuore dell’uomo e che lo trasformano in un cuore di pietra.

Accogliamo l’invito del Signore per bocca del profeta Gioele, accogliamo il suo grido verso l’umanità e verso ciascuno di noi, accogliamo la supplica del Signore che ci implora: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male».

Torniamo a Dio, preghiamo perché il mondo torni a Dio. Non facciamolo, però, solo per i potenti che minacciano guerre e stermini, facciamolo innanzitutto per noi stessi e quindi anche per loro e per tutti, perché non possiamo pensare di cambiare le sorti del mondo, se non torniamo noi per primi al Signore, ma continuiamo ad avere un cuore colmo di munizioni e siamo sempre pronti per scaricale sugli altri.

Torniamo a Dio e offriamo al Signore i nostri digiuni, le nostre lacrime, i nostri lamenti perché i grandi della terra cambino rotta, diventando noi stessi un’offerta gradita a Dio perché converta anche il nostro cuore e lo renda più docile, più capace di perdono, meno opportunista verso gli altri, intriso di quell’amore fraterno che abbatte i muri, vince le contese, si rappacifica anche dopo ogni incomprensione.

Torniamo a Dio, per gustare la bellezza della sua misericordia e del suo perdono, ben sapendo che, se la nostra comunione con lui o con qualche fratello si è interrotta a causa del nostro peccato, della nostra indifferenza o di qualche screzio, la sua grazia è più grande del male subìto o arrecato, il suo amore verso di noi ci permetterà di usare amore verso i fratelli, perché senza perdono vicendevole non c’è Chiesa e senza Chiesa non c’è perdono vicendevole.

Torniamo a Dio se ci siamo allontanati da lui, anche solo per un attimo, per una parola di troppo, per un momento di rabbia; torniamo a Dio e riconciliamoci con lui.

Sono queste le armi che abbiamo a disposizione per vincere il male con il bene, per confessare a Dio i nostri peccati e ritrovare la comunione con lui, per colmare le distanze tra noi con un abbraccio e con parole buone, per concimare il bel giardino della Chiesa con le Sacre Ceneri che renderanno le nostre relazioni e i luoghi di vita quotidiana più profumati di Dio.

Torniamo a Dio.