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Venerdì Santo

Via Crucis

15 aprile 2022

 

Ecco una vicenda. Una come tante, una tra le tante. Ecco questa vicenda:

L’arcivescovo di Mosca nella sua autobiografia (scritta prima dell’invasione russa ma fortemente condizionata dal crescere della tensione negli ultimi mesi) ricorda un episodio accaduto nei suoi primi anni di permanenza in Russia, quando si trovava a Tal’menka, una cittadina al confine tra le regioni di Novosibirsk e dell’Altaj. “Vi andai per sostituire il parroco”, scrive, “e, arrivando dopo la Messa, le suore che prestavano servizio lì mi dissero che c’era una signora anziana che aveva grandi difficoltà a muoversi, chiedendomi di andare a casa sua per confessarla e portarle l’Eucaristia. Lo feci molto volentieri. Durante il tragitto a piedi, la suora che mi accompagnava mi disse che quella signora aveva sofferto molto, e che le avevano ucciso in casa due figli davanti agli occhi. Io, giovane sacerdote un po’ saputello, dopo averla confessata e comunicata, non resistetti e le chiesi che cosa pensasse di Stalin. Questa vecchietta mi guardò negli occhi e mi disse: “Cosa penso? Guardi che io l’ho perdonato tanti anni fa, perché se non si perdona non si vive più”. Parole terribilmente attuali.

Perdonatevi a vicenda: il messaggio di Cristo è chiaro. Egli ci ha chiesto di essere misericordiosi come misericordioso è il Padre che è nei cieli. Ce lo ha chiesto in vita e ce lo ha mostrato nella vicenda della sua passione e morte. Cos’altro ci ha insegnato se non quanto ci fa pregare più volte al giorno quando diciamo: «Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». A Dio chiediamo il perdono, ma non possiamo chiedere se non sappiamo dare. Dio non ci nega il suo perdono, ma cosa ce ne facciamo di tanto amore se non sappiamo farne dono agli altri? Dio non ci nega il suo perdono, ma cosa ne è di noi se non sappiamo a nostra volta perdonare? Dio non ci nega la sua misericordia, ma che senso ha trattenere una così grande grazia quando abbiamo l’occasione di elargirla a nostra volta a chi non riusciamo a fare entrare nelle nostre grazie?

Certamente è più facile dire: «Mettiamoci una pietra sopra». Ricordiamoci, però, che anche davanti al sepolcro è stata fatta rotolare una grossa pietra come sigillo definitivo, una grossa pietra che il terzo giorno Dio ha tolto.