Madonna delle Lacrime
2 giugno 2022
Stare. È un verbo che indica la staticità e non il movimento. Lo usiamo per chiedere a una persona il suo stato di salute o d’animo: «Come stai?»; lo utilizziamo come imperativo per ordinare a un bambino di non muoversi: «Stai lì; stai fermo!»; lo usiamo come desiderio per domandare a qualcuno a cui teniamo tanto di non andarsene perché la sua presenza è quanto mai speciale per la nostra vita: «Stai con me».
Stare è la condizione fondamentale per non lasciarci trasportare via dalla forza del vento, dalle idee che qualcuno ci mette in testa per portarci dalla sua parte, dai pensieri e dalle relazioni instabili che ci coinvolgono e che non valutiamo obiettivamente, talmente immersi o infatuati.
Poi c’è lo stare di Maria ai piedi della croce e nel cenacolo con gli apostoli in attesa dello Spirito Santo.
Stava presso la croce del figlio la madre, perché proprio sotto la croce, centro della nostra redenzione, alla Madre fosse affidato il discepolo e nel discepolo amato tutti i discepoli amati che da lì avrebbero riconosciuto nella croce di Cristo la salvezza e in Cristo il vero Maestro e Signore. Stava presso la croce Maria per non abbandonare il figlio nel momento più atroce e, mentre il figlio si consegnava al Padre, nelle braccia della Madre avrebbe consegnato la schiera innumerevole di discepoli che costituiranno la Chiesa; mentre il Figlio si consegnava nelle braccia del Padre alla Madre ha lasciato il suo corpo non da compiangere, ma da custodire, perché il corpo di Cristo è la Chiesa stessa che da quel costato aperto che ha versato sangue ed acqua è stata partorita e da quell’albero secco della croce ha preso vita.
Stava nel cenacolo, Maria, in attesa della Pentecoste, come lo siamo noi oggi con lei in questo cenacolo che è il suo santuario, per fare di noi il tempio vivo dello Spirito e della nostra vita una continua lode (cf. Preghiera alla Madonna delle Lacrime). Sta con gli apostoli nella prima chiesa, il cenacolo, per essere della Chiesa intera una guida sicura, una mamma attenta ai suoi figli e non distratta alla voce di supplica che sale a lei da questa terra. Sta con gli apostoli Maria per abbracciare quel corpo che dalla croce ha posto nel sepolcro e che, risuscitato da morte, si rende presente nella Chiesa, nei Cristi, nei consacrati di Dio, figli di Dio come lo siamo noi.
Sta con noi Maria per accogliere le nostre preghiere, per asciugare le nostre lacrime, per piangere con noi e con noi gioire, proprio come fa ogni madre terrena; sta con noi per accompagnarci nel pellegrinaggio della vita ben rappresentato dal pellegrinaggio lungo o breve che abbiamo compiuto per venire in questo cenacolo oggi; sta con noi Maria per chiedere anche in questa Pentecoste ormai prossima e in ogni giorno il dono dello Spirito che ci raccolga nell’unità e dissipi le nostre divisioni, che ci renda forti contro lo spirito del male e ci sostenga nelle scelte preziose della vita; sta con noi, Maria, perché possiamo essere perseveranti, come lei, nella fede del Signore, una fede testimoniata e condivisa nella Chiesa, tra i fratelli e le sorelle che incontriamo sul nostro cammino, nei momenti di festa, come oggi, o nei momenti più tribolati che ciascuno porta nel cuore.
Stare: stiamo anche noi dunque con il Signore e con Maria nella Chiesa, nella comunità, nella famiglia di Dio e allora, come scrive san Paolo, “io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”.