Solennità del Sacro Cuore di Gesù

50° della Dedicazione della Chiesa parrocchiale

Ponte Selva, 24 luglio 2022

 

Eminenza,

è per me, per la Comunità cristiana e civile una gioia la Sua presenza in mezzo a noi per celebrare la festa patronale del Sacro Cuore e coronare l’anno di Grazia per i 50 anni della Dedicazione di questa chiesa parrocchiale.

Mi è occasione per ringraziare le amministrazioni comunali qui presenti insieme alle forze dell’ordine.

Questa è una piccola comunità che ha trovato nella devozione di Venturina Corlazzoli il suo nascere e nella generosità della famiglia Pozzi la sua crescita, quasi centotrenta anni fa quando, questa donna di fede e di devozione, collocò nel 1893 in un garage, che sorgeva in questo luogo, un quadro del Sacro Cuore, dando inizio alla comunità cristiana che da lì a poco si sarebbe venuta a costituire con l’edificazione di questa chiesa un secolo fa. Negli anni Quaranta poi venne eretta a parrocchia, ma questa chiesa, per motivi a noi sconosciuti, non fu mai consacrata fino al 1971, quando l’allora vescovo di Bergamo, Mons. Clemente Gaddi, la dedicò al Sacro Cuore di Gesù.

La pandemia ci ha portato a protrarre di un anno i festeggiamenti, iniziati in questa occasione proprio lo scorso anno dandoci la possibilità in questo anno pastorale trascorso di riflettere sul nostro essere Chiesa, attraverso anche la visita pastorale del nostro Vescovo Francesco.

Caro don Enrico, mi permetta di chiamarla così, con un tono che so bene essere a lei molto più familiare: la sua partecipazione alla nostra festa diventi per noi l’onore di avere un Cardinale di santa Romana Chiesa, e l’onere di ascoltare attentamente le sue parole, che sono certo, da parroco qual è, saprà indirizzarci in modo tanto affettuoso da penetrare nel nostro cuore fino a smuoverlo, per farci comprendere la bellezza del nostro essere Comunità, del nostro essere Chiesa, che spesse volte non comprendiamo o fingiamo di non vedere. Abbiamo bisogno di figure importanti della Chiesa, ma nello stesso tempo umili – come è la sua persona – per dirci che senza Cristo la nostra vita si svuota pian piano della gioia e dell’amore che vengono dal suo Sacratissimo Cuore.

Lei è parroco del Santuario più importante della città eterna, Roma, il santuario del Divino Amore, e il suo volto è caro a tutti gli italiani, perché durante il periodo della pandemia, quando fuori sapeva tutto di morte, ha celebrato ogni giorno la S. Messa in diretta nazionale dall’antico Santuario del Divino Amore, concedendo a noi, privi di Eucaristia, di sentirci in comunione spirituale gli uni con gli altri. Grazie anche di questo. Ora le chiediamo, attraverso la sua preghiera, di intercedere per noi, per poter ritrovare sempre quella comunione che ci lega al Corpo eucaristico di Cristo, per ritrovarla nel suo Corpo mistico che è la Chiesa, vincendo con l’amore divino e la misericordia che scaturiscono dal Cuore di Cristo, quelle divisioni e quelle lacerazioni presenti tra noi, che spesso cerchiamo e che a volte fomentiamo pure.

Eminenza, queste sono le parole di un parroco, come lei, che ha a cuore il bene delle sue comunità: accolga il mio caloroso benvenuto insieme a quello delle autorità qui presenti e di tutti i cristiani e, sentendoci in comunione con la Chiesa di Roma, col santo Padre mediante la sua presenza, ci aiuti ad essere sempre più Chiesa nelle parole e nei fatti, per essere veramente un cuor solo e un’anima sola in Cristo nostro Signore. Amen.