XX del tempo ordinario C

14 agosto 2022

 

Ci chiama ipocriti il Signore e a pensarci bene non ha tutti i torti. Prende a paragone i meteorologi, capaci di stabilire le previsioni del tempo, per accusare noi incapaci di giudicare il momento in cui viviamo. Meteorologi o tuttologi? Viviamo in un tempo nel quale tutti sappiamo giudicare tutto, fuorché noi stessi e il momento che stiamo vivendo. Siamo esperti di pandemie, esperti di politica e di crisi di governo, esperti di guerre e di geopolitica, esperti di clima: perché non riusciamo a giudicare ciò che è giusto? ci chiede Cristo.

Abbiamo manie di onnipotenza, conoscitori dell’infinito pur essendo limitati, pensiamo di poter dire la nostra su tutto con la pretesa di aver ragione, ma quando si tratta di ragionare facciamo fatica, ci arrocchiamo sulla nostra, nessuno ci schioda dal nostro pensiero, neanche Gesù Cristo con il suo Vangelo.

Prendo a prestito ancora una volta un episodio che ha fatto discutere e ha diviso l’opinione pubblica di questi giorni. Mi perdonerà il povero sacerdote che qualche settimana fa, visto il caldo torrido, ha ben pensato di celebrare la Messa, i divini misteri, l’Eucaristia stando in mare in costume e usando come altare un materassino. Subito, oltre la magistratura, si è aperto il portale del mondo dei sostenitori contro i tradizionalisti. Anch’io ho detto la mia, schierandomi né per gli uni, né per gli altri, portando il mio pensiero di disapprovazione, senza bolle inquisitorie! Le reazioni più banali sono state: Cosa ha fatto di male? Ci sono cose peggiori! Sono ben altri i problemi della Chiesa! Mi sono limitato a un tentativo di ragionamento, neanche ben riuscito: se chiosiamo sempre con queste espressioni, difficile sarà ragionare e molto più difficile sarà giudicare il momento e le vicende, qualsiasi esse siano. Siamo tutti d’accordo che ci sono mali peggiori, d’accordo tutti sul fatto che non ha fatto del male a nessuno, tutti pienamente d’accordo che i mali della Chiesa non sono questi, tuttavia anche una semplice vicenda, che ha portato ad opporsi nelle opinioni, può farci riflettere. Senza mettere in croce il prete in questione, il suo gesto però poteva portarci a meditare su come celebriamo, come viviamo i misteri che il Signore ci ha affidati, che rispetto abbiamo per il sacro. E invece niente: solo parole a vanvera, come sempre. È vero che non è l’abito a fare il monaco, tuttavia mi piacerebbe chiedere a quelle persone che sui social si schieravano a favore del prete e del “suo” modo di celebrare se si ricordano l’ultima volta che hanno partecipato alla Messa, se si ricordano la differenza tra sacro e profano, se si ricordano che le differenze esistono per saper discernere e non per omologare, perché – si pensa – “va bene tutto”. Vorrei chiedere a quelle “piissime” persone che riducono tutto al fatto che c’è sempre di peggio su cui soffermarsi, se all’ultimo matrimonio o funerale a cui hanno partecipato si sono presentate in costume e infradito, visto il caldo torrido di questi mesi, oppure se al loro matrimonio, avrebbero accettato il testimone di turno o anche l’ultimo degli invitati vestiti con pantaloncini e canottiera per fare sport e scarpe per la partita di calcetto. Sono convinto che in quest’ultimo caso avrebbero scatenato un putiferio, riempito i canali sociali e scagliato anatemi che neanche la Sacra Inquisizione nel tempo dei roghi umani avrebbe pronunciato.

Hanno senso le parole di Gesù: «Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?».

Ecco perché la Parola di Dio da così fastidio, ecco perché i profeti dell’Antico testamento e coloro che vivono il Vangelo oggi sono messi al bando: ci piace vivere ed agire come meglio crediamo, non sopportiamo chi ci fa notare uno sbaglio, anche se piccolo, siamo pronti a giustificare tutto ciò che non ci coinvolge, ma ad entrare in guerra per ciò che ci interessa.

Guardando a Maria, voglio chiedere a Lei che interceda per noi, per la Chiesa, per ogni cristiano, per le famiglie, per i più giovani, per chi ha come punto di riferimento solo se stesso e il proprio ego: aiutaci Vergine Santa ad avere la tua stessa umiltà, quella di chi si mette davanti a Dio non con l’arroganza di sapere sempre tutto, di giudicare tutto in modo personale, di chi pensa che il suo pensiero sia quello corretto; prega per noi, Madre nostra, perché questo mondo sia più semplice, più umile, più capace di rispetto e di pensiero sensato, più capace di ragionare su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; donaci, Vergine Maria di guardare a te che ti sei messa nelle mani di Dio in ascolto della sua parola e della sua volontà, così che anche noi, mettendoci davanti alla Parola del Vangelo, possiamo imparare a giudicare questo tempo esaltandone le bellezze, incoraggiando le ricchezze, sostenendo le buone cause, ma anche correggendo gli sbagli, senza ergerci a onniscienti e onnipotenti che, senza usare la ragione, pensano di mettersi al posto di Dio, solo perché Dio l’hanno già chiuso nel ripostiglio o messo in qualche angolo buio della vita.