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Maria Madre di Dio

Giornata mondiale della pace

1 gennaio 2023

 

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato da Maria Vergine, colei che noi riconosciamo Madre di Dio.

Nella preghiera quotidiana verso la Madonna noi ci rivolgiamo a lei con grande affetto. Dopo averla salutata con le parole dell’angelo, continuiamo con le parole che la tradizione ci ha donato.

Santa Maria Madre di Dio: così ci rivolgiamo a Lei invocandola. In lei riconosciamo la donna di cui parla l’apostolo, in lei riconosciamo la Madre che videro i pastori accanto a quella mangiatoia, in lei riconosciamo colei che ha dato al mondo il Salvatore. E proprio per questo, mentre riconosciamo la sua divina maternità, guardiamo a Lei come Madre nostra sotto la quale cercare protezione e rifugio chiedendole di non tenere lontano da lei le suppliche di coloro che sono nella prova e di liberarci da ogni pericolo presente e futuro. Ci rivolgiamo alla Madre di Dio per chiedere per tutti il dono della pace che il cuore dell’uomo invoca, quella pace che i pastori sperimentarono davanti al Bambino nella notte di Betlemme. Come possiamo chiedere il dono della pace se non siamo disposti a vivere nella pace? La pace dunque che invochiamo sul nuovo anno non è solo una condizione, ma un dono che domandiamo attraverso la preghiera e per l’intercessione di colei che ha dato al mondo il principe della pace. “Molte volte e in diversi modi il Signore parlava nei profeti (cfr. Eb 1, 1). Io – diceva – nutro pensieri di pace, non di afflizione (cfr. Ger 29, 11). Ma che cosa rispondeva l’uomo, sentendo l’afflizione e non conoscendo la pace? Fino a quando dite: Pace, pace, e pace non c’è? Per questo gli annunziatori di pace piangevano amaramente (cfr. Is 33, 7) dicendo: Signore, chi ha creduto al nostro annunzio? (cfr. Is 53, 1). Ecco la pace: non promessa, ma inviata; non differita, ma donata; non profetata, ma presente. Ci è stato dato un Piccolo (cfr. Is 9, 5), in cui però «abita corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Col 2, 9). Quando venne la pienezza dei tempi, venne anche la pienezza della divinità”. (Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate Disc. 1 per l’Epifania)

Prega per noi peccatori: questo chiediamo a Maria nella preghiera, perché la sua intercessione è quanto mai potente. Ogni figlio che sa di commettere un errore torna a casa rivolgendosi al cuore tenero della mamma, non perché giustifichi il proprio sbaglio, ma per ottenere perdono e correzione. Sapendo che siamo peccatori, incapaci di costruire da soli un mondo nella pace, nell’amore e nella concordia fraterna, non possiamo che rivolgerci a Maria, nostra Madre, perché interceda per noi e ci aiuti a vivere secondo il Vangelo di Cristo, suo Figlio e nostro Maestro. Abbiamo bisogno dell’intercessione della Madre non perché ci scusi e impietosisca il Padre, ma perché ci sostenga nella vita e ci guidi a compiere azioni buone e degne di coloro che sono figli. È la madre che c’è e sempre ci sarà per i suoi figli che ricorrono a lei, la Madre che mostra occhi di clemenza e parole di speranza, che sa educare i suoi figli e presentarli al Padre con un cuore nuovo. Benedetto XVI, il giorno della sua elezione come Sommo Pontefice, così si rivolgeva alla folla in Piazza San Pietro: «I signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte».

Adesso e nell’ora della nostra morte: Maria, la Madre di Dio e madre nostra, è colei che non lascia soli i suoi figli, che è presente in ogni momento e in ogni luogo, anche quando un proprio figlio si trova nella valle di lacrime, diventando lei stessa quell’avvocata che rivolge a noi gli occhi suoi compassionevoli e misericordiosi, mentre ci mostra il Figlio suo Gesù, il frutto benedetto del suo seno benedetto dal Padre. Per questo è la Madre che accompagna ogni figlio al momento presente e nell’ora del passaggio da questo mondo al Padre, quando le tenebre scendono sulla vita: lei è lì, a mostrarci il Cristo suo Figlio come luce del mondo, come la Risurrezione e la via verso il Padre, è colei che ci prenderà per mano e ci porterà al cospetto di Dio e continuerà a intercedere per noi attraverso la sua potente preghiera. Il Cardinale Joseph Ratzinger, nell’omelia per la Messa esequiale del Papa Giovanni Paolo II, si rivolgeva al compianto pontefice dicendo: «Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un’ultima volta ha dato la benedizione “Urbi et orbi”. Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore». Ora siamo noi a dire: «Santo Padre, ci benedica. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore».

Come figli, dunque, accorgiamoci di aver bisogno della Madre e a lei rivolgiamoci nella fede con la nostra invocazione, con la nostra preghiera, perché lei, che ci ha donato il Figlio di Dio, possa intercedere a nostro favore chiedendo al Padre, per mezzo del Figlio, di donarci ciò di cui abbiamo bisogno. Siamone certi che, accompagnandoci nel momento della morte, non potrà che guidarci anche nel cammino della vita, nel tempo e nella storia.

Santa Maria, Madre di Dio,

prega per noi peccatori

adesso e nell’ora della nostra morte

Amen.