Madonna delle Lacrime
2 giugno 2023
Non so come quella madre potesse superare un tale dolore nel vedersi sottratta i suoi sette figli. Eppure per la speranza di riaverli nell’eternità, non li spronava ad arrendersi ai sacrifici pagani, ma fino all’ultimo figlio, il più giovane, li persuadeva a non chinarsi agli idoli.
La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. Esortava ciascuno di essi nella lingua paterna, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, a non abbandonare la fede trasmessa dagli antichi padri e che lei stessa aveva loro trasmesso.
Chi ci separerà dall’amore di Dio, forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la spada? Nulla può separarci dal Signore, quando la nostra fede è così salda che davanti al male più atroce sappiamo, come Maria, pronunciare il nostro «Eccomi». Non solo: «Eccomi, Signore, io vengo a te per compiere la tua volontà».
Così Maria non si sposta, non si muove, è ben ferma ai piedi della croce del Figlio. Nessuno può spostarla, neanche la spada che trafigge non solo il costato di Cristo, ma anche la sua anima di mamma.
Le due donne, la madre dei figli Maccabei, e Maria, la prima nell’Antico, la seconda nel Nuovo Testamento, sono il segno della fede che non ci porta a risolvere i nostri problemi, non asciuga le nostre Lacrime, come non ha asciugato le loro, ma ci dona quella forza e quella tenacia propria di chi non si arrende al dolore, non si lascia sedurre dal male, non concede vittoria al pagano.
Guardiamo questa meravigliosa immagine. Mi è cara l’espressione: Maria sotto la croce è l’addolorata, ma non la disperata. Contempliamo i suoi occhi e scendiamo con lo sguardo sulle sue mani strette sul cuore: sembra che racchiudano un tesoro, che custodiscano un segreto. Quel tesoro è la fede di Maria nel Cristo suo Figlio, quella stessa fede che la tiene inchiodata alla stessa croce di Cristo. Quel segreto è la fede in Colui che vince la morte, anche la nostra, quella di questo mondo che si sta lasciando vincere dal paganesimo imperante, dove i valori della vita non contano più, ma conta solo ciò che fa star bene ognuno.
Guardiamo a Maria che continua a versare lacrime ogni volta che un proprio figlio o una propria figlia abbandona la fede in Cristo, Figlio del Dio vero, per abbracciare le mondanità di questo tempo e una vita di basso livello. Guardiamo a Maria, che stando con il discepolo amato sotto la croce, volge lo sguardo a quel discepolo per guardare a tutti noi che, per fede, siamo i discepoli di Cristo Maestro e con il suo sguardo, addolorato ma non disperato, ci insegna come stare saldi sotto e dietro la croce di Gesù, per essere veri credenti, veri uomini e donne che non si lasciano sedurre da questo mondo e ci invita a pregare, pregare, pregare incessantemente per tutti, perché nessuno si separi mai dal Creatore, cercando la felicità lontano da Lui, una felicità che, senza Dio, l’uomo non troverà mai, perché conseguirà una falsa felicità che avrà solo il sapore della disperazione.
O Padre, effondi su di noi lo Spirito d’amore
e per intercessione di Maria, tua e nostra Madre,
concedici la gioia di credere.
Amen.