SS. Trinità

4 giugno 2023

 

La grazia del Signore Gesù Cristo,

l’amore di Dio Padre

la comunione dello Spirito Santo

siano con tutti voi.

Le parole di Paolo ai Corinzi adottate dalla liturgia come saluto iniziale nella Messa ci fanno capire il mistero trinitario che accogliamo nella fede. Solo nella fede possiamo accogliere questo mistero e nella vita possiamo renderlo attuale.

Come possiamo definire la grazia di Cristo Signore? Che cosa è? A volte la decliniamo come semplice aiuto, altre volte come una mano tesa, come tese sono le mani di Cristo in croce. Possiamo anche pensarla come la bellezza che abbiamo in noi e che Cristo ci dona nell’essere suoi discepoli. La bellezza di essere cristiani, la bellezza di avere il Signore dentro di noi, la bellezza di essere in Cristo a immagine e somiglianza di Dio. Cosa può esserci di più bello? Questa bellezza che Cristo manifesta in noi siamo chiamati a portarla ovunque, non possiamo fare a meno di comunicarla alle persone che incontriamo, perché vedendo la bellezza che è in noi, possano giungere alla bellezza di essere seguaci di Cristo che svela il volto di un Dio che troppe volte resta per noi ignoto. La bellezza dunque non è qualcosa di vago, di teorico, di astratto: ogni volta che mettiamo la nostra vita nelle mani del Signore, Egli ne fa capolavori. Quanti ragazzi e giovani scoprono la bellezza di se stessi quando, ad esempio, salgono un palcoscenico, mettono in atto uno spettacolo, un musical dai grandi valori, danno il meglio di se stessi, non si perdono nelle cianfrusaglie dell’età: in quel momento scoprono la bellezza delle capacità che Dio ha messo in loro e scoprendole non possono far altro che scoprire la bellezza di Dio da portare ovunque.

La bellezza viene a noi dall’amore di Dio Padre, che – come ci ha detto Cristo nel Vangelo – ha dato tutto se stesso per noi nel Figlio suo: non c’è amore più grande che dare la vita e Dio l’ha donata a noi. Anche l’amore, come la bellezza, non è qualcosa di astratto, di teorico, di generico. O si ama o non si ama, o si ama fino alla morte o non si ama proprio. L'amore di Dio riversato nei nostri cuori è ben più grande di quanto pensiamo. Siamo anche noi chiamati a donare la vita come ha fatto Dio, divenendo noi stessi immagine di Dio. L'amore fraterno non è un bel pensiero, ma resta tale fino a quando non ci decidiamo ad abbattere quelle barriere che ci dividono, guardandoci come fratelli smettendo di dividerci. Scrive una mamma poche ore prima della messa in scena del musical nel quale i nostri ragazzi hanno dato il meglio di sé stessi: Questo paese aveva bisogno di ricominciare a volersi bene e lo ha fatto attraverso i nostri giovani, tanti giovani, entusiasti, chiassosi ma anche impegnati e volenterosi! Ci hanno dimostrato che l'oratorio è uno spazio vivo, dove fare gruppo e costruire  amicizie, dove si può essere amici pur avendo pensieri, idee e attitudini diverse! Uno spettacolo dove i nostri ragazzi hanno dimostrato di essere grandi, non tanto perché hanno ben recitato (lo spettacolo non l'ho ancora visto e sono certa che saranno bravissimi) ma perché hanno dato dimostrazione di essere più maturi di molti adulti! Come genitore dico un grazie grande a tutti loro ma in particolare a chi li ha seguiti, guidati, spronati in questo bel progetto di amicizia. E a queste parole fanno eco le parole del Vescovo Antonio Staglianò: il musical è stato davvero interessante, i giovani che vi hanno lavorato han fatto anzitutto esperienza di aggregazione. Se in qualche modo riuscissimo ad entrare in questa “aggregazione” facendo vivere la “comunione in Gesù”, annunceremmo il Vangelo in modo nuovo.

Cosa ci permette tutto questo se non lo Spirito Santo che tutti mette in comunione, che tutti ci lega, vicini ai lontani e lontani ai vicini. Abbiamo bisogno di lasciarci guidare dallo Spirito per sentirci vera famiglia di Dio e come in ogni famiglia non sempre regna la concordia e la pace, ma la sua bellezza sta proprio nell'amore e nella comunione. Così lo è anche nella Chiesa quando tutti i cristiani si lasciano animare dalla dinamicità della Trinità beata.

Lasciamoci ringiovanire dalla Trinità, lasciamoci fortificare dalla Trinità, lasciamoci scuotere dalla Trinità, ma soprattutto lasciamoci abbracciare dalla Trinità, perché in questo abbraccio divino troviamo bellezza, amore e comunione che non riusciremo a trattenere, perché sentiremo solo il bisogno di donare.

Ecco, la Trinità più spiegata va vissuta.