VIII del tempo ordinario A

26 febbraio 2017

Quali sono le nostre preoccupazioni? Quali sono i nostri pensieri? Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Siamo noi quella Sion che ci sentiamo abbandonati da Dio, ma non perché Egli ci ha dimenticato, ma perché non siamo più capaci di vedere la Provvidenza di Dio nella nostra vita. Abbiamo tutto, abbiamo troppo e la nostra attenzione si sposta sui beni materiali che ci distolgono dal vedere l'opera di Dio nella nostra vita. Ci preoccupiamo di cosa mangiare, di come vestirci, di essere alla moda, di essere accettati dagli altri per non essere considerati sfigati, ma ci dimentichiamo di Dio che è sempre al nostro fianco. Siamo preoccupati di apparire belli, forti, ricchi e in realtà non serve a nulla tutto questo per essere noi stessi ed essere felici. Sappiamo mettere tante maschere per apparire davanti agli altri, ma non sappiamo togliercele per mostrare chi siamo realmente. E allora andiamo a cercare quelle cose che sembrano darci gioia, appagamento, sostegno e lasciamo da parte quel Dio che ci ama così tanto da chiamarci figli. Quali sono quella madre o quel padre che abbandonano i propri figli? Ma anche se nel mondo ci sono genitori che per un motivo o per l'altro abbandonano i propri figli, Dio non ci abbandonerà mai. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Certamente Dio non è quello che sistema i nostri conti in banca, Dio non sistema le nostre ansie e le nostre paure, Dio non mette apposto le nostre preoccupazioni. Il Signore ci chiede di alzare lo sguardo e vedere gli uccelli del cielo e i gigli del campo, ci chiede di guardarci intorno e capire quanto siamo importanti davanti a Lui. Le nostre ansie e le nostre preoccupazioni fanno sì parte della nostra vita, ma quando la fede ci porta a buttarci nelle mani di Dio siamo certi che Dio saprà darci la cosa giusta al momento giusto. Questo non significa che non dobbiamo avere preoccupazioni restando apatici e insipidi, ma se le nostre preoccupazioni sono messe nelle mani di Dio, Dio ci aiuterà a comprendere a cosa veramente diamo importanza nella vita e ci aiuterà a comprendere che se le nostre preoccupazioni esistono per un motivo valido, Egli se le prenderà a cuore e ci accompagnerà dentro queste mano nella mano fino a trovarne una soluzione, ma se non sono valide ci aiuterà a comprendere che la nostra attenzione dovrà posarsi su qualcosa di più importante. «Non preoccupatevi di ciò che mangerete e di ciò che berrete; non preoccupatevi di ciò che indosserete. Cercate piuttosto il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà donato in aggiunta», ci dice il Signore. Tante volte cerchiamo noi la soluzione a tanti problemi, ma il Signore ci indica una strada migliore: cercare ciò che conta nella vita e al resto ci penserà la sua Provvidenza. Cerchiamo ciò che è giusto, vero, santo e le cose giuste, vere e sante ci verranno date nel momento migliore e quando meno ce l'aspettiamo. Togliamoci quelle maschere che ci impediscono di essere noi stessi portandoci a cercare le cose superflue e di apparire davanti agli altri come se non avessimo bisogno di nessuno o come se la soluzione a tutti i problemi l'avessimo tra le mani perché riteniamo di essere persone forti, capaci di rischiare, capaci di tutto. Mettiamoci piuttosto nelle mani premurose di Dio che ci guida alle cose essenziali della vita e nella sua provvidenza senza limiti saprà aiutarci anche a superare gli affanni della vita. Ma ad esempio: perché ci preoccupiamo del vestito da mettere alla Prima Comunione di nostro figlio e non ci preoccupiamo di aiutare i nostri ragazzi a prepararsi al meglio all'incontro con il Signore? Perché gli sposi sono più preoccupati del pranzo di nozze e del vestito da indossare anziché prepararsi al matrimonio con il Signore nel cuore? Quante volte ci mettiamo in preghiera davanti a Dio silenziosamente per affidarci alle sue mani? Quante volte nel silenzio più profondo affidiamo a Dio i nostri pensieri perché egli guidi le nostre azioni e la nostra vita? Spesso mi capita di confessare persone che mi confidano la difficoltà di pregare in silenzio perché in quel momento vengono loro in mente tante cose. Rispondo loro che non è un peccato mettere davanti a Dio nella preghiera la nostra vita e i nostri pensieri, ma ciò che conta è dirgli di purificarli se sono sbagliati o di portarli a compimento se sono secondo la sua volontà. Anche questo vuol dire affidarsi a Dio e confidare nella sua provvidenza. Cosa ne sarà del nostro domani e del domani delle persone che amiamo? Come dice l'apostolo Paolo, non giudichiamo nulla prima del tempo. Se a ciascun giorno basta la sua pena, preoccupiamoci di stare con Dio oggi e sempre e Dio stesso si preoccuperà del nostro domani e del domani di coloro per cui noi ci preoccupiamo e anche del domani di quelle persone per cui non ci preoccupiamo.