Passione e morte del Signore

14 aprile 2017

Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.

Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Offrirà se stesso in sacrificio di riparazione
.

Così Isaia presenta il servo del Signore. Egli viene schiacciato dalla pesante macina delle iniquità dell’uomo e per queste si offre in sacrificio. Gesù Cristo sotto il pesante legno della croce diventa per noi causa di salvezza eterna, di vita nuova. Nuovi saremo noi attraverso questa macinatura, se come Cristo passeremo dal mulino del sacrificio. Cosa significhi sacrificarsi, oggi sembra essere incomprensibile. Tutti pensano prima a se stessi, poi se avanza tempo e voglia anche agli altri; tutti hanno sempre troppo da fare e non hanno tempo per sostare davanti a Cristo e al suo amore infinitamente grande; tutti sono super impegnati e non trovando il tempo per Cristo non lo troveranno nemmeno per gli altri, perché solo Cristo attraverso la macinatura sulla croce ci ha insegnato cosa significhi sacrificarsi veramente. Egli non ha solo sacrificato del tempo, non ha dato qualcosa di se stesso, non ha cercato l’interesse proprio a scapito di quello altrui. Cristo sulla Croce ha dato tutto se stesso in sacrificio, la sua stessa vita, offrendola senza riserve. Già nella Cena con i suoi, prima di essere arrestato e condannato a morte, aveva preannunciato questo. Mentre cenava, prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio». Questo è l’amore e la farina diviene per noi oggi un simbolo quanto mai prezioso: solo sacrificando la nostra vita, come il chicco di frumento, ne trarremo grandi cose, grandi soddisfazioni, buone realizzazioni. Ma se non passeremo la nostra vita nella macina dell’amore, resteremo sempre chiusi nelle nostre testardaggini, nelle nostre convinzioni, nei nostri affari da sbrigare senza avvertire una briciola d’amore. Che cosa siamo disposti a macinare? Che cosa disposti a trasformare? Che cosa siamo disposti a sacrificare della e nella nostra vita? Che cosa desideriamo diventi qualcosa di nuovo in noi eliminando quelle scorie in eccesso, come avviene nella lavorazione del grano per farlo diventare tenera farina per un buon pane da spezzare?