S. Messa con l’ostensione della Corona

della Madonna delle Lacrime

nel 150° dell’Incoronazione

 

Saluto al Vicario Generale

Mons. Davide Pelucchi

26 maggio 2024

 

Carissimo don Davide,

celebrando in questa domenica il mistero della Trinità ci lasciamo guidare da te per entrare in questo mistero che tutti ci avvolge, un mistero di amore e di donazione. A tal proposito, mi ha colpito vedere un bambino, che ieri, nello stadio olimpico di Roma durante la giornata mondiale dei bambini, avvicinandosi al Papa gli ha offerto una caramella, dopo che Francesco elargiva caramelle a tutti i bambini che si avvicinavano a lui. Ecco, mi piace pensare così la Trinità e mi piace guardarla con gli occhi dei bambini: è un dono, un dono di Dio che si dona a noi e noi che ci doniamo a Dio. Cosa sarebbe la vita senza doni, cosa sarebbe l’esistenza se non imparassimo a donarci? Nella brevissima omelia di questa mattina in piazza san Pietro, in dialogo con i bambini, il Papa ha detto: «Il Padre ci ha creato, il Figlio Gesù ci ha salvato e tutto ci perdona e lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo è Dio che ci accompagna nella vita» e ed stato incredibilmente emozionante sentire migliaia di bambini ripetere con Papa Francesco che lo Spirito è colui che ci accompagna nella vita. Ha chiesto poi come si chiama la mamma del cielo. La risposta di quella moltitudine non si è fatta attendere: Maria.

Oggi siamo qui a ricordare un dono che Papa Pio IX ha fatto a questa nostra comunità nossese 150 anni fa: non certo una semplice caramella, bensì una corona d’oro da porre sul capo di Maria, a Lei, la vergine Madre che si è fatta dono a Dio, perché Dio si facesse dono per noi nel Figlio, mediante lo Spirito. Sì, oggi accogliendo questa preziosa corona vogliamo rivivere quel dono che Pio IX mandò al Vescovo di Bergamo nel 1874 come segno di riconoscimento dell’avvenuto miracolo del 2 giugno 1511. È un dono prezioso, certamente, che alcuni giovani porteranno nella nostra assemblea, ma cosa c’è di più prezioso che donarsi a vicenda come Dio si è donato a noi dopo aver ricevuto in dono il «Sì» di Maria?

Caro don Davide, riviviamo in questa eucaristia il dono di Dio all’umanità mentre assistiamo al passaggio di un oggetto di inestimabile valore da una generazione all’altra, perché anche i giovani di oggi possano custodire ciò che tutti abbiamo ricevuto in dono dai nostri padri. Ma c’è un altro dono che tutti ci ha incoronato sacerdoti, re e profeti nel Battesimo; quello della fede, quella stessa fede che ci è stata donata da bambini, attraverso la semplice recita di preghiere, come l’Ave Maria, prima tra tutte quelle che ci hanno insegnato, per sentirci abbracciati dalla Madre celeste.

Accogli, caro don Davide, la corona della Madonna a nome del vescovo Francesco, come l’accolse mons. Speranza 150 anni fa e facci dono delle Parole del Signore attraverso le tue parole e donaci Cristo stesso su questo altare, per imparare a donarci a vicenda, perché solo l’amore è il dono incorruttibile che ci fa comprendere il mistero trinitario che tutti ci abbraccia e tutti ci fa diventare dono, come lo è stata Maria per Dio, per Elisabetta, per tutti noi donandoci Cristo suo Figlio.