Domenica di Pasqua

Messa del Giorno

16 aprile 2017

In questa mattina del primo giorno della settimana Gesù, apparendo a Maria in quel giardino, le dice: «Noli Me tangere», che non significa semplicemente “Non mi toccare”, ma “Non mi trattenere”. Infatti non può essere trattenuto il Signore Risorto dalle mani di Maria Maddalena, perché l’amore non trattiene, ma dona. E Gesù Cristo, nostro Signore, ce lo ha insegnato nella sua Pasqua di passione, di morte e risurrezione. Egli si è offerto a noi, come le spighe offrono il buon grano, si è offerto in sacrificio pressato nella macina della croce donando tutta la sua vita per noi e risorto la Notte del giorno dopo il sabato ha voluto per sempre restare con noi, ma non come voleva la Maddalena, possedendolo, ma è rimasto con noi continuando ad offrirsi in sacrificio nel Pane spezzato. Ecco perché Maria di Magdala non poteva trattenerlo fisicamente. Non aveva ancora compreso che doveva semplicemente accoglierlo e accogliendolo anche la sua vita, il suo modo di amare sarebbe totalmente cambiato. Quando amiamo qualcuno “ci facciamo in quattro” – diciamo –. Ci spezziamo, come si spezza il pane da condividere sulla mensa dell’amore reciproco,  un amore che dona e che non trattiene, un amore che si dona e non possiede. Spesso facciamo fatica a comprendere questo, non perché siamo cattivi, ma perché pensiamo che l’amore ci dia il diritto di possedere. E così amiamo i nostri familiari e vogliamo che facciano sempre ciò che vogliamo, anziché insegnare loro la strada giusta da percorrere per poi lasciarli andare nella speranza che non sbagliano via. Amiamo il nostro lavoro tanto da volere che padroni o colleghi o dipendenti facciano ciò che imponiamo o dettiamo loro, anziché metterci in ascolto delle loro idee e vedere di fare la scelta giusta insieme. Amiamo i nostri ragazzi da non vedere in loro la possibilità di crescita, perché sappiamo che prima o poi ci sfuggiranno di mano, anziché accompagnarli nella crescita educandoli a prendere strade giuste. Amiamo il nostro paese tanto da volerne fare quasi un pezzo di terra a nostro piacimento, dove quello che fanno gli altri non va bene, anziché accettare le nostre diversità. Amiamo noi stessi tanto da essere rigidi in ciò che ci imponiamo dimenticandoci della grazia di Dio che agisce in noi. Insomma, siamo un po’ come Maria Maddalena, che per amore voleva trattenere. Ma Gesù, nella notte in cui veniva tradito ha detto ai suoi: «Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi. Fate questo in memoria di me». Egli ha voluto restare sempre con noi per amore, non per trattenerci legati a lui. Ha voluto farsi in quattro per noi, per aiutarci a comprendere come farci in quattro per i fratelli. È rimasto con noi nel Pane spezzato dell’Eucaristia per accompagnarci sempre nella vita, lasciandoci la libertà di scegliere cosa fare, senza imporci nulla: perché lui ci ama così. In quel campo fiorito dove è apparso alla Maddalena Egli ha chiesto solo una cosa: di portare a tutti l’annuncio della sua risurrezione. E Maria non si è trattenuta un minuto di più: subito è corsa a dare questo annuncio ai suoi discepoli. Se non avesse compreso cosa significasse amare e spezzarsi per gli altri, sarebbe rimasta col Signore o per gelosia non avrebbe voluto che tutti venissero a conoscenza di questo grande evento. Maria, invece, in quel breve dialogo ha scoperto che l’esperienza cristiana dell’amore non ci porta ad andare verso i fratelli per comunicare la gioia cristiana di risorgere. Questa esperienza della resurrezione ci porta ad andare verso loro con lo stile del seme che caduto in terra muore e produce quel frumento che porterà sulle nostre tavole il buon pane dell’amore vero, quello che ci fa spezzare in quattro senza guardare a chi va la parte più grossa, perché sappiamo che quello è l’unico pane che tutti ci accomuna. E allora mentre spezziamo il pane sulle nostre tavole, continuiamo a seminare frumento, perché la nostra vita sia sempre capace di portare i buoni frutti della risurrezione, di una vita nuova, morendo al nostro egoismo, alle nostre chiusure, al nostro modo di intendere l’amore in modo possessivo, per aprirci ai nostri cari, alla comunità, alla società e alle persone che amiamo in modo nuovo e imparando ad andare verso chi non amiamo portando loro la nostra risurrezione, in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.