Assunzione di Maria in cielo

15 agosto 2018

Pensandoci bene: che cosa è l’Assunzione di Maria in cielo? Non è forse un cammino? Un cammino che ha come meta il cielo e come strada questa vita. Ci sono diversi tipi di cammino che troviamo anche nella Parola di Dio di questo solennità. C’è il cammino frettoloso e spedito di Maria che va dalla cugina Elisabetta per recarle aiuto e portarle la buona notizia che Dio ha guardato l’umiltà della sua serva che d’ora in poi tutte le generazioni chiameranno beata, perché l’Onnipotente grandi cose ha fatto in Maria e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia è per quelli che lo temono. Davvero grande è la potenza di Dio, che volgendo il suo sguardo su una giovane ragazza l’ha resa Madre del Salvatore. Come non muovere passi per annunciare all’anziana cugina che Dio non guarda in faccia all’età per concedere grazie. Come non muovere passi per andare verso una donna avanzata negli anni e bisognosa di cure amorevoli quando nel grembo si porta l’amore incarnato. Come non muovere passi su questa terra sapendo bene di custodire il Cielo nel proprio corpo. La vita è un continuo camminare, muoversi, andare verso qualcuno che inaspettatamente ci attende per recare gioia, pace, serenità, affetto, armonia e ogni dono che viene dal cielo e si incarna in noi su questa terra. Insomma: corriamo, corriamo, corriamo come Maria, non per la fretta di essere puntuali dal medico o dalla parrucchiera – magari avessimo la stessa puntualità alla Messa – o perché siamo in ritardo e il supermercato chiude; corriamo piuttosto verso Dio e verso i fratelli. Non possiamo bloccare i nostri passi! E se un giorno ci capitasse di non riuscire più a muovere le gambe, ricordiamoci – e Maria ce lo ricorda – che il cuore potrà essere sempre attivo, sempre fervente, sempre in continuo movimento, perché la carità, quella vera, e l’amore, quello sincero, non sono atrofizzabili. Poi c’è anche un cammino fatto di fughe come quello della donna dell’Apocalisse, che scappa dal drago desideroso di ingoiare il frutto del suo grembo. Tante volte si scappa per paura, per catastrofi, per fame e per guerra là dove effettivamente e veramente c’è guerra e si muore di fame; si scappa dal caldo delle città per rifugiarsi tra le fresche montagne, dal caos del traffico metropolitano per trovare serenità e pace in luoghi dove regna la pace e la serenità; si scappa da chi minaccia e incute terrore per salvare la propria pelle; si scappa anche da chi non si vuole incontrare perché troppo pesante da sopportare, perché vomita dalla propria bocca non fuoco o acqua come il grande rettile dell’Apocalisse, bensì parole sciocche, cattiverie gratuite e cose insulse che non stanno né in cielo né in terra. Ebbene sì, nella vita ci sono anche passi che muoviamo per scappare lontano da ciò che non vogliamo ci possieda e ci prenda. E allora, in quella donna che fugge dall’antica bestia feroce, possiamo vederci Maria che immacolata è la donna nuova, senza ombra di peccato che cerca rifugio in Dio per mettere in salvo il Salvatore del mondo; possiamo vederci la Chiesa sempre attaccata dal male che cresce al suo interno e divora ogni uomo che trova sulla sua traiettoria; ci possiamo vedere ogni uomo di questo mondo che fugge dal peccato e cerca riparo in Dio consapevole che il peccato porta alla morte, mentre Dio dona la vita. Siamo consapevoli di questo? Quante volte scappiamo dall’antico tentatore per rifugiarci in Dio? Quante volte muoviamo i nostri passi per allontanarci dal male e trovare riparo nel Signore che vuole solo il bene per i suoi figli? Possiamo anche noi rispecchiarci in quella donna che corre e scappa dal drago, solo quando sentiremo nel nostro cuore, più che nei nostri piedi, che stiamo facendo di tutto per fuggire il male e cercare il bene. Infine c’è un altro tipo di passo, un altro modo di camminare: è il cammino spirituale che ci porta verso Dio, verso la Risurrezione, verso una vita nuova in Cristo che – come scrive Paolo –  “è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo”. E allora corriamo verso Cristo, risorgiamo in lui. Lui è la primizia, Maria ne è l’esempio. Cristo è il primo dei risorti, Maria è colei che per prima ne ha beneficiato di questa promessa. Muoviamo i nostri passi per andare verso la pienezza accompagnati da Maria. Camminiamo nella via del bene, allontanandoci dal male e camminiamo insieme sostenendoci a vicenda con il dono della fede e della testimonianza, per regnare eternamente con Cristo quando Egli ci chiamerà a condividere la sua stessa vita. Camminiamo nella fede senza stancarci, camminiamo insieme senza mollare. Rivolgendosi ai giovani italiani giunti in pellegrinaggio a Roma per pregare per il prossimo Sinodo sul mondo giovanile e il discernimento vocazionale, Papa Francesco ha detto loro: «Sarò felice di vedervi correre più forte di chi nella Chiesa è un po’ lento e timoroso, attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci. E un’altra cosa: camminando insieme, in questi giorni, avete sperimentato quanto costa fatica accogliere il fratello o la sorella che mi sta accanto, ma anche quanta gioia può darmi la sua presenza se la ricevo nella mia vita senza pregiudizi e chiusure. Camminare soli permette di essere svincolati da tutto, forse più veloci, ma camminare insieme ci fa diventare un popolo, il popolo di Dio. Il popolo di Dio che ci dà sicurezza … nella tua appartenenza al popolo di Dio hai identità. Dice un proverbio africano: “Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno”».