Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

8 dicembre 2016

Che differenze ci sono tra la prima donna, Eva, e la nuova donna, Maria? Aprendo le scritture che ci parlano di queste due donne e scrutandole attentamente ne troviamo alcune. La prima differenza sta nell’ascolto che entrambe porgono a Dio: la prima donna, Eva, impaurita alla voce di Dio scappa e si nasconde, la nuova donna; Maria, alla voce di Dio che attraverso l’angelo si fa lei prossimo, pur restandone impaurita, tuttavia presta ascolto. E mentre Eva, insieme ad Adamo, alla domanda di Dio: «Dove sei?», risponde: «Ho udito la tua voce, ho avuto paura e mi sono nascosta», Maria davanti alle parole dell’angelo non si tira indietro e si chiede tra sé e sé il senso di quello strano saluto. Ma ancora: Eva, non obbedendo a Dio attesta: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato [del frutto dell’albero]», e così si è lasciata ingannare dando retta alle parole del serpente dalla lingua biforcuta, doppia, che parla in modo ambiguo ingannando, proprio come avviene in tante persone che si lasciano affascinare dallo stile del serpente proferendo in faccia alle persone parole di elogio e cose magnifiche e alle spalle sparlano e giudicano male; Maria, al contrario, dopo essersi messa in discussione e dopo aver messo in discussione anche Dio, trova il coraggio di dire: «Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola». Una terza differenza che troviamo scrutando le Scritture ascoltate è questa: Eva si troverà a dover fare i conti per tutta la vita col serpente che le insidia il calcagno; Maria, invece, è la donna che schiaccerà la testa al serpente, perché ricolma di grazia porta in sé la Parola di Dio fatta carne, quella stessa parola che Eva rifiutò di ascoltare dando inizio al peccato e alla fragilità umana dalla quale Maria è stata preservata per il privilegio di accogliere in grembo il salvatore. Come poteva infatti conoscere peccato colei che doveva generare colui che toglie il peccato del mondo? E mentre Eva si trova cacciata dal paradiso terrestre per la sua disobbedienza, Maria si trova coronata di grazia non solo perché chiamata a diventare Madre del Signore, ma ancor di più perché fin dall’inizio di questa strana vicenda non ha opposto resistenza alla voce di Dio, quella voce che diventava, grazie al suo “Eccomi”, Parola di Dio incarnata in Cristo Gesù. E allora Maria oggi diventa per noi un esempio luminoso di donna che prima di essere Madre è stata discepola di Dio prima e del suo Figlio poi. È la donna che, a differenza di Eva, ha saputo mettersi in ascolto della parola di Dio, e l’ha meditata nel suo cuore. Non è la ragazzina sprovveduta come molte ragazzine di oggi. Oggi, stordite più che mai, alla prima voce suadente del primo che passa, come allocche si concedono senza sapere come la vita non sia una mercanzia; Maria, al contrario, ha saputo discutere animatamente con Dio, ha saputo mettere alla prova Dio e se stessa per comprendere il disegno di Dio. Sicuramente nel Vangelo che abbiamo ascoltato il dialogo tra l’angelo e Maria è breve e conciso, ma sono convinto che lo sia per una questione narrativa dell’evangelista; credo che quel dialogo così forte e così profondo non sia durato il tempo di questa lettura, ma abbia impegnato tempo a Dio e a Maria per giungere a quella risposta della quale siamo tanto grati alla Madonna. Maria dunque è colei che ci mostra cosa significa scrutare le Scritture, cosa significa lasciarsi interpellare da Dio e lasciare che la Scrittura ci interpelli. Dobbiamo fare come ha fatto lei, Maria, ovvero ascoltare, meditare e discutere animatamente col Signore, che per noi ha grandi progetti, ma che non riusciremo mai a comprendere se scapperemo come Eva e ci nasconderemo dietro le tante cose da fare, la nostra ipotetica incapacità o ignoranza nel leggere la Bibbia e ci maschereremo dietro la mancanza di tempo che rivela in noi una non voglia di fondo di lasciarci interpellare da Dio. Scrive il grande sant’Agostino: “Maria è beata, perché, anche prima di dare alla luce il Maestro, lo portò nel suo grembo. Osserva se non è vero ciò che dico. Mentre il Signore passava, seguito dalle folle, e compiva i suoi divini miracoli, una donna esclamò: «Beato il grembo che ti ha portato!» (Lc 11, 27). Felice il grembo che ti ha portato! E perché la felicità non fosse cercata nella carne, che cosa rispose il Signore? «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano» (Lc 11, 28). Anche Maria proprio per questo è beata, perché ha ascoltato la parola di Dio e l'ha osservata. Ha custodito infatti più la verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo”. E in un altro passo della Scrittura troviamo queste parole: “Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»”. Quindi, anche noi, liberi da ogni tentazione di nasconderci alla voce di Dio, mettiamoci come Maria in ascolto attento della sua Parola per metterla in pratica, scrutiamo le Scritture e lasciamo che attraverso di esse Dio ci parli, entri in dialogo con noi, discutiamo con lui, per aderire alla sua volontà e anche noi dire: «Eccomi, Signore, io vengo per fare la tua volontà».