Battesimo del Signore C

13 gennaio 2019

Dopo aver celebrato la nascita di un bambino, celebriamo oggi la gloria di Dio che inonda la terra. Dopo aver celebrato l’umiltà di Dio nella sua natura umana, celebriamo oggi la sua manifestazione divina. Dopo aver celebrato nel Natale la riservatezza di Dio nel presepio, celebriamo oggi la gloria che si irradia nel mondo come luce sfolgorante attraverso il Battesimo di Gesù nelle acque del Giordano. Bene scrive Isaia: “Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato. Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere”. Questa voce che si alza a più riprese, questo invito a gridare forte senza paura per annunciare a tutti la gloria di Dio, ci riporta col pensiero alla voce del Battista, che mentre battezza i penitenti in fila per la conversione dei peccati, si rivolge a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma di colomba. Scrive un vescovo torinese, san Massimo: “Cristo non volle esser battezzato per esser santificato dalle acque, ma per santificarle lui stesso sì che, mentre ne veniva purificato, fosse lui a purificare quelle acque che toccava. Mentre viene lavato il Salvatore, già allora viene purificata tutta l'acqua per servire al nostro battesimo e viene resa pura la fonte perché la grazia del lavacro sia distribuita in seguito ai popoli futuri. Cristo dunque si offre al battesimo precedendoci, perché i popoli cristiani gli vengano dietro con fiducia”. È un grande mistero quello che celebriamo oggi: Cristo, uomo-Dio,apparso nella nostra carne mortale, discende nelle acque per santificarle, affinché noi, mediante le acque di un nuovo battesimo, quello istituito da Cristo dopo la sua risurrezione, potessimo essere resi santi. Ascoltiamo ancora quanto scrive san Massimo, il confessore: “Nel giorno che diciamo Natale egli nacque tra gli uomini, oggi è rinato nella manifestazione divina; in quel giorno nacque da una vergine, oggi è generato nel mistero. Prima, nascendo alla maniera degli uomini, viene stretto al seno da Maria; ora generato secondo il mistero, è avvolto dalla voce del Padre che dice: «Questi è il mio Figlio nel quale io mi sono compiaciuto: ascoltatelo» (Mt 17, 5). La Madre accarezza dolcemente il piccolo sul suo grembo, il Padre offre al Figlio un'amorosa testimonianza; la Madre lo presenta ai magi perche l'adorino, il Padre lo rivela ai popoli perché gli rendano onore. Oggi dunque il Signore Gesù venne al battesimo e volle che il suo corpo santo fosse lavato dall'acqua”, perché noi – aggiungo io – lavati dall’acqua diventassimo santi nel corpo e nello spirito. Dio, malgrado il nostro peccato, non smette di fidarsi dell’uomo e proprio perché sa che l’uomo è fragile e peccatore, prima gli dona Cristo, poi gli dona nel sacramento del Battesimo di vincere il peccato originale,divenendo partecipe della stessa vita immortale del Figlio nel quale ha posto tutto se stesso nell’unione di divinità e umanità. Questo è per noi motivo di gioia, sapendoci associati al Figlio, perché mediante la santificazione di quell’acqua, anche noi possiamo essere santificati, avendo in noi quel germe di divinità che ci porterà a contemplare Dio nella gloria. Perché se in quel giorno santo una colomba è scesa dal cielo come segno dello Spirito che procede dal Padre, così la nostra vita, mediate il Battesimo, salirà fino al Padre e sarà associata nella gloria al Figlio e allo Spirito. Dio non è più lontano dall’uomo, benché l’uomo spesso e volentieri si allontani da Dio. Dio non smette di fidarsi dell’uomo, malgrado l’uomo fatichi a fidarsi di Dio. Dio non lascia l’uomo sulla terra, ma lo vuole accanto a sé nella gloria. E tutto questo avviene mediante il suo Figlio che ha mandato a noi nella carne mortale, perché morti e sepolti nelle acque del Battesimo, da lui santificate, partecipiamo alla gloria della vita immortale che non avrà mai fine. Ecco perché Cristo si è immerso nel Giordano. Ecco perché Cristo ha santificato quelle acque pur non avendo bisogno del Battesimo di purificazione.