Messa di ringraziamento
31 dicembre 2022
Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il Figlio. Il tempo: è traboccante della presenza di Dio e anche il nostro tempo è ricolmo della sua grazia. Il tempo che noi vediamo scorrere sulle lancette dell’orologio e sui calendari che si consumano è un dono di Dio, per questo col salmista possiamo dire: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Tra le diverse forme di preghiera che innalziamo a Dio c’è quella della lode e del ringraziamento. Ringraziare il Signore al termine di un anno civile significa, non solo rendere grazie a Lui per il tempo che ci ha donato, ma soprattutto riconoscere l’opera della Grazia nelle vicende di tutti i giorni.
Per cosa rendiamo grazie a Dio? In quali momenti della nostra vita abbiamo riconosciuto la Grazia di Dio?
Se ci voltiamo indietro e con la memoria passiamo in rassegna questo anno che volge al termine, avremo modo sicuramente di riconoscere i doni che la benevolenza di Dio ci ha offerto. Spesso però siamo più concentrati sui momenti tristi, faticosi, sofferti.
A livello mondiale non possiamo dimenticare una guerra tanto crudele e violenta che fin dai primi mesi di questo anno ci ha spaventato e ci tiene ancora in apprensione nel vedere immagini tanto terrificanti quanto terribili: popolazioni che scappano dai bombardamenti, bambini e anziani che vengono massacrati per la smania di potere dei grandi della terra, case distrutte e vite, senza un rifugio, sfinite non solo dagli orrori della guerra ma abbattute dal generale inverno che sferza senza pietà. Una guerra che ha avuto e ha tuttora incidenze economiche devastanti anche a livello continentale e planetario, che vanno a colpire anche le nostre famiglie, soprattutto quelle più povere, nelle quali non basta tirare la cinghia, ma si perde tutto a partire dal lavoro che, oltre ad essere strumento di sostentamento, è dignità per ogni uomo e ogni donna. Come è possibile vedere la Grazia di Dio? Essa non si manifesta certamente nella cattiveria umana e nell’insensatezza della guerra, ma nella capacità dell’uomo di venire in soccorso a chi è nel bisogno e nel condividere con quanti, anche nella nostra terra, hanno perso famiglia, lavoro e dignità. La Grazia di Dio si manifesta nel calore umano che vince il gelo che si è abbattuto su coloro che economicamente non riescono a far fronte alle spese minime per la sussistenza personale e familiare. La Grazia di Dio si manifesta attraverso coloro che, non pensando solo a se stessi, si mobilitano per portare conforto a quanti vivono nell’indigenza e nella solitudine.
A livello sociale non possiamo nascondere i molteplici disagi che colpiscono non solo famiglie ma anche le fasce più giovanili, talvolta lasciate allo sbaraglio e in preda a un’educazione fai da te che si rivela quanto mai pericolosa e priva di senso, il ritorno agli anni della consumazione di sostanze stupefacenti che mostrano l’altra parte della società economicamente benestante, che fa della ricchezza un’arma a doppio taglio. Il ritorno del tempo al passato sembra un ciclo storico che si ripresenta, ma che sembra non averci fatto imparare nulla, tornando a far finta di niente e dichiarando che tutto va a meraviglia. Purtroppo, però, il disagio sociale che si tocca con mano anche nelle nostre case e nelle nostre strade ci deve aiutare a lasciare che la Grazia di Dio possa agire in noi rendendoci capaci di cura e di attenzione educativa che vinca l’indifferenza e quel pensare a se stessi o a ciò che avviene nelle mura di casa chiudendo gli occhi su quanto ci circonda.
A livello personale o familiare ciascuno ha vissuto un tempo nel quale tirare le somme e verificare quanto ha ricevuto in questo anno. C’è chi potrà constatare momenti particolarmente gioiosi dettati dalla nascita di una nuova creatura che ha certamente allietato la vita, oppure a ricorrenze particolarmente felici come un matrimonio o una celebrazione che hanno portato gioia e serenità; come non vedere la Grazia di Dio che ha agito e agisce nell’uomo per circostanze così liete e belle. C’è invece chi vive nell’apprensione per la grave malattia di un proprio caro o chi ha sperimentato o incontrato una malattia seria e grave che ha marcato in modo preminente questo anno; c’è anche chi purtroppo ha dovuto, inerme, salutare un proprio familiare che ha chiuso gli occhi a questo mondo: la Grazia di Dio si è forse nascosta o non è più visibile? Dov’è la Grazia di Dio che riempie il nostro tempo e la nostra esistenza?
Come non far balzare alla mente le parole del Papa emerito, Benedetto XVI, che nell’ultima sua lettera, datata 6 febbraio 2022, scriveva: “Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato (Paraclito). In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte. In proposito mi ritorna di continuo in mente quello che Giovanni racconta all’inizio dell’Apocalisse: egli vede il Figlio dell’uomo in tutta la sua grandezza e cade ai suoi piedi come morto. Ma Egli, posando su di lui la destra, gli dice: «Non temere! Sono io...» (cfr. Ap 1,12-17).
Se è facile ringraziare Dio per i momenti lieti, diventa quanto mai difficile lodarlo per i momenti tristi e di sofferenza. Tuttavia col salmista non possiamo sottrarci nel dire: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti, perché anche nel dolore possiamo vedere la Grazia di Dio che riempie il nostro tempo e la nostra storia attraverso la vicinanza di persone che, condividendo gioie e dolori, non fanno venir meno una presenza che è immagine di Dio. Anche questo è Grazia.
Allora abbiamo bisogno di imparare a pregare con parole di lode verso Dio, non per il male che abbiamo incontrato, ma per il bene che abbiamo ricevuto e che ci è stato donato negli eventi, attraverso le persone e nei fatti vissuti nel tempo e nella storia, sempre ricolmi di Dio.