XXIX del tempo ordinario A

22 ottobre 2023

 

Cesare: per i romani era l’imperatore e in quanto tale era venerato come il dio in terra.

Cesare, il mondo, la società, la mentalità di questo tempo, il potere, il denaro, il successo: potremo andare avanti ancora per decifrare quei fattori che condizionano la nostra vita e la conducono nella direzione stabilita dai tanti Cesare che incontriamo, ovvero da quelle immagini che non vediamo impresse su monete, ma ben presenti in noi stessi.

I farisei si radunano insieme per far cadere Gesù nel tranello circa il pagamento delle tasse. Un argomento molto caldo in tema economico anche ai nostri giorni. Se teniamo presente che i farisei e gli anziani del popolo giudaico vedevano i romani come invasori, comprendiamo come cercavano di far parlare Gesù aspettando un suo passo falso, credendo che sarebbero riusciti ad estorcere dalla sua bocca una parola che lo portasse a parlar male dell’imperatore per accusarlo di istigazione contro il dominio romano e così consegnarlo alle autorità per essere condannato.

Gesù è furbo, è saggio, è avanti col pensiero: il mondo è già imprigionato nelle divinità che l’uomo stesso si crea pensando che siano quelle a farlo emergere, a salvarlo, a dargli soddisfazione e visibilità. Non c’è bisogno di vedere nello stato un nemico o cercare il modo per raggirare il problema: diamo a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio e non ci inguaieremo in quei problemi che ci portano a dover sempre rincorrere il mondo con i suoi idoli.

Quanti idoli.

I nostri ragazzi hanno degli idoli, li vedono, li adorano sui mezzi di comunicazione, li chiamano influencer proprio perché influenzano la loro vita, le loro scelte e il loro modo di pensare, nel bene o nel male. Non sono più soltanto quelli che giocano al pallone o i cantanti che una volta apparivano sulle riviste settimanali e venivano appesi in camera come a ribadire il desiderio di raggiungere il personaggio. Oggi questi influencer sono gli idoli di ogni giorno, perché sono ragazzi come loro che si riprendono, si mostrano, si esibiscono cercando di attirare un consenso mediatico che li porta addirittura a un guadagno reale, illegale magari, ma reale. E molti, dal carattere debole, si lasciano influenzare diventando un’identica copia di questi idoli virtuali che trovano ogni giorno incoronati di tanti like, con milioni di followers che dicono la popolarità alla quale i nostri ragazzi ambiscono. E l’immagine su uno schermo oggi conta molto, come quella di Cesare su milioni di monete sparse per l’impero.

Il cambio d’epoca che non vogliamo accettare, o non vogliamo vedere è questo. Per i più anziani è incomprensibile, per i genitori più giovani è quasi cavalcabile, normale, percorribile. In una babele di impulsi soprattutto mediatici, quali scelte fare, quale orientamento educativo avere, che discernimento effettuare? Gesù è la Via, la Verità e la Vita che ci aiuta a cambiare tendenza, a guardare a noi stessi e accettarci per quello che siamo e non per quello che vorremmo essere, per ciò che valiamo e non per quello che ci fa valere il mondo reale o virtuale che sia, per quello che sappiamo fare e non per quello che dobbiamo esibire per ricevere consensi. Gesù è l’immagine di Dio che non chiede un pedaggio, una tassa, un pagamento; già dovremo pagare il conto di quello che stiamo o che dovremo affrontare a forza di trasformare il virtuale nel nostro quotidiano guardando i nostri figli, idealizzandoli, inchinandoci alle loro tendenze per non far mancare nulla di ciò che il mondo reale o virtuale chiede a loro.

Se tornassimo a dare a Dio la giusta importanza, lasciando Cesare al mondo, non pensiamo che – ritrovando la nostra identità non immortalata su tutti gli schermi – ritroveremo la nostra immagine a somiglianza di Dio della quale siamo fatti, perché Dio ci ha voluti così, a sua immagine e somiglianza?

Cosa comporterebbe questo? Proviamo a distoglierci per un momento da questo mondo nel quale siamo immersi, guardandolo con occhi esterni: cosa vediamo? Guerre, atrocità, bambini decapitati, morti sotto bombardamenti. Queste sono le notizie di oggi per il mondo intero. Abbiamo dimenticato le altre cattive notizie? Non citiamole per non cadere nel rischio di vedere solo la parte negativa di questo mondo che, certamente, non possiamo dimenticare; guardiamo piuttosto a quanti segni belli, che possono diventare il futuro della Chiesa e della società se diamo visibilità a questi esempi di Vangelo vissuto nelle nostre famiglie e anche tra ragazzi; ce ne sono tanti di ragazzi che non si lasciano influenzare dalle cose negative, ma sanno portare con la vita quei frutti maturi di un’esistenza spesa al meglio attraverso gesti di carità concreta, di attenzione all’altro, al disabile, a chi ha bisogno di un aiuto. Ce ne sono tanti di giovani che, come Maria, si alzano in fretta per andare a portare un frammento di Vangelo nella storia di oggi; purtroppo non fanno notizia, purtroppo non sono influenti. Facciamo, invece, di queste notizie belle e di questi esempi coraggiosi gli influencer per le giovani generazioni, perché ci sono e sempre ci saranno.

Dare al mondo ciò che è del mondo, per tornare a dare a Dio la nostra vita, porta il nostro mondo ad essere immagine e somiglianza di Dio: questo non significa assenza di problemi, assenza di difficoltà, assenza di contese che vanno avanti dai tempi di Caino e Abele. Certamente avremo però la possibilità di portare in questo mondo la luce del Vangelo, quella che illumina la strada di ogni uomo e donna, di ogni educatore e genitore, di ogni ragazzo e giovane, una via sicura, quella di Cristo, che ci porta a lasciare a Cesare ciò che è di Cesare, per diventare noi stessi l’immagine di Dio.