Maria Madre di Dio

Giornata mondiale della pace

1 gennaio 2024

 

Si parla tanto in questi giorni di benedizioni, contestate o approvate, sostenute o discusse. Il Signore Dio, parlando a Mosè, ha chiesto di portare al popolo queste sue parole: «Ti benedica il Signore e ti custodisca». Nel Salmo abbiamo risposto: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Come popolo di Dio non possiamo che constatare che la benedizione del Signore supera le nostre approvazioni o contese, supera i nostri peccati e le nostre negligenze, possiamo approvare o disapprovare, ma ciò che Dio ha a cuore è benedire, ovvero dire bene dell’uomo, malgrado il nostro peccato, malgrado le nostre infedeltà, malgrado le nostre miserie. Chiedendo, infatti, che Dio abbia pietà di noi, riconosciamo da noi stessi che siamo fragili e peccatori, ma nello stesso momento chiediamo la sua benedizione, perché comprendiamo sempre di più che da soli fatichiamo a vivere la nostra esistenza senza la benedizione di Dio. Quante volte capita di chiedere una particolare benedizione o una speciale preghiera per una situazione che stiamo vivendo o per un evento che dobbiamo affrontare, perché sembrano più grandi di noi e abbiamo paura di non farcela. Tuttavia la benedizione di Dio non è un portafortuna, come spesso intendiamo, quasi che con quel rito andiamo avanti più sicuri. In realtà possiamo andare avanti, sicuri della protezione divina, non perché abbiamo ricevuto un portafortuna, ma perché Dio, che è Padre, ci dona la certezza della sua presenza costante in noi, anche quando non ce lo meritiamo, anche quando il nostro cuore è chiuso o lontano da Lui.

Paolo, l’apostolo, ce lo dice a chiare lettere: Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna. Cosa ci sta dicendo se non che Dio si è reso ancor più visibile a noi attraverso il suo Figlio, nato nel tempo, nato nella carne umana, perché Dio, il nostro Dio, non poteva essere un Dio distante, presente solo a chiamata, capace di intervenire solo quando chiamato in causa e se gli va di soddisfare i desideri dell’uomo. Dio, nel Bambino di Betlemme, nato da Maria Vergine, ci ha manifestato la sua piena presenza nella nostra vita, anche quando non la vogliamo considerare, anche quando lo consideriamo solo perché presi da paure, spaventi, e turbamenti. In verità Dio è sempre con noi e nel suo Figlio Gesù ce lo ha manifestato.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo. Gesù: “Dio-salva”. Dio non può che salvare l’uomo, sua creatura, malgrado il suo stato di peccato, e proprio perché peccatore ha mandato nel mondo Cristo, per salvare l’uomo dalla sua condizione di mortale e peccatore. Dio non ha paura del nostro peccato, dei nostri limiti ed è ben per questo che Egli dice a noi che ci benedice, ci sostiene, ci incoraggia a tendere alla grazia abbandonando il peccato, senza abbandonarci al peccato. Dio ha mandato il suo Figlio chiamandolo “Dio-Salva”, perché non può lasciare l’uomo senza salvezza.

Il dono della pace che invochiamo sul mondo intero, perché siano vinti i conflitti, non è altro che un’invocazione di salvezza non solo a livello mondiale, ma anche personale. Quanti turbamenti abbiamo rinchiusi nel nostro cuore, quanti pensieri ci assillano ed entrano in conflitto con noi che cerchiamo un po’ di pace, quanti desideri di bene nascono nel nostro cuore e spesso si trovano a lottare con la paura, lo smarrimento o il desiderio di rivendicazioni per il male o un torto subito. Guardando al Bambino di Betlemme con occhi stupiti come quelli di Maria e con la meraviglia di Giuseppe e dei pastori, troviamo che “Dio-salva” la nostra umanità così stanca di guerre, così affranta dalla cattiveria, così devastata dall’odio, non per meriti nostri, ma per la sua potente benedizione che, infusa sull’uomo, ci permette di trovare vie di pace e di misericordia, via di riconciliazione e di serenità, a livello mondiale come a livello personale e relazionale.

Cristo, nato nel tempo, si manifesti ancora anche in questo nuovo anno civile che iniziamo. Il nostro tempo sia rivestito della sua benedizione, il nostro cuore inquieto sia abitato dalla sua benedizione, il nostro mondo sia visitato dalla sua benedizione che dona pace e salvezza, perché dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,16-18).